{"Data": [{"words": "L’ errore commesso dai jet della Nato contro l’ospedale di “Medici senza Frontiere” a Kunduz descrive la difficoltà nelle operazioni in corso contro i taleban di Mullah Akhtar Mohammad Mansour. L’attacco che hanno sferrato, a sorpresa, contro Kunduz a metà settimana ha sorpreso le forze governative, obbligandole ad una rapida, ed umiliante, ritirata. La città è stata riconquistata con un’aspra battaglia nella notte fra giovedì e venerdì grazie all’impegno delle forze speciali Usa - che hanno eliminato oltre 200 taleban - ma i «combattimenti continuano» come ammette il presidente afghano Ashraf Ghani.", "labels": [], "id": 1}, {"words": "Raffica di attacchi palestinesi contro Israele con un bilancio complessivo di almeno tre vittime e 30 feriti civili mentre sul Golan è scambio di colpi fra le forze di Damasco e Gerusalemme. L’attacco più grave avviene a Armon HaNatziv , quartiere ebraico a Sud di Gerusalemme al confine con quello arabo di Jabel Mukaber. Due terroristi salgono su un autobus di linea. Uno è armato di coltello, l’altro ha una pistola. Iniziano a colpire assieme, infierendo sui passeggeri. Due vengono uccisi, 4 sono in condizioni critiche ed almeno altri 12 vengono feriti.", "labels": [], "id": 7}, {"words": "I cadaveri di 40 migranti sono stati ritrovati sulle coste della Libia: lo riferisce la Mezzaluna Rossa. 27 corpi sono stati trovati sulle spiagge di Zliten, a est di Tripoli, gli altri su quelle della vicina Khoms. Almeno altri 30 profughi che si trovavano sul barcone affondato risultano dispersi, le ricerche «sono in corso».", "labels": [], "id": 13}, {"words": "Torino e Milan pareggiano 1-1 nel secondo anticipo della ottava giornata della Serie A, un risultato che per il momento dovrebbe salvare la panchina di Sinisa Mihajlovic quanto meno alla luce della prestazione. Nella settimana del 48° anniversario della morte di Gigi Meroni e soprattutto nel giorno della posa della prima pietra del nuovo Filadelfia, i granata giocano forse la loro peggior partita in casa della stagione. \n \nI rossoneri, almeno fino al gol del vantaggio di Bacca nel secondo tempo, hanno creato di più e cercato maggiormente la vittoria. Il Toro ha dovuto invece subire la rete del bomber colombiano per sbloccarsi, troppo imbrigliato negli accorgimenti tattici studiati da Ventura per fermare gli avversari. Ci ha pensato ancora il giovane Baselli a togliere le castagne dal fuoco ai granata, confermandosi con il 4° centro stagionale uno dei centrocampisti più in forma del campionato. Una indicazione importante anche per il ct della Nazionale Antonio Conte. Quattro i gol di Baselli proprio come quelli di Bacca, il colombiano in questo momento è l’uomo in più del Milan. Lasciato in panchina, reduce dal viaggio transoceanico dopo gli impegni con la nazionale, l’ex Sivglia ci ha messo meno di dieci minuti a sbloccare il risultato sfiorando poi anche il raddoppio. In questo momento sembra proprio un giocatore a cui Mihajlovic non può rinunciare. \n \nIl Milan per uscire dalla crisi, il Torino per mettersi alle spalle il ko di Carpi e riprendere la marcia verso le zone alte della classifica. Ventura si affida a Quagliarella e Maxi Lopez in attacco, Mihajlovic cambia modulo e schiera a sorpresa Cerci in avanti con Luiz Adriano e Bonaventura. Primo tempo equilibrato, con le due squadre che si fonteggiano per lo più a centrocampo alternandosi nella conduzione del gioco. Poche le occasioni da gol da segnalare, le migliori per i rossoneri con un destro dal limite di Montolivo respinto in tuffo da Padelli e una punizione di Bonaventura di poco a lato. \n \nIn avvio di ripresa nel Toro esce Gazzi acciaccato, dentro Vives. Il Milan riparte meglio e con maggior aggressività, mentre i granata faticano ad uscire dalla propria metà campo. Mihajlovic manda in campo Bacca al posto del deludente Luiz Adriano e il colombiano ci mette meno di dieci minuti per sbloccare il risultato: al 65’ discesa di Bertolacci sulla sinistra, palla in mezzo per Bacca che tutto solo in mezzo all’area batte Padelli con un destro sotto la traversa. L’ex Siviglia subito dopo ha l’occasione per raddoppiare, ma il suo destro rasoterro a Padelli battuto viene salvato sulla linea da Glik. \n \nIl gol rossonero scuote il Torino, che si rende subito pericoloso con un destro dal limite di Baselli deviato di poco in angolo. Ventura si gioca anche la carta Belotti a posto di Zappacosta, ed è proprio il Gallo con una sponda di spalla serve a Baselli l’assist per l’1-1. Non impeccabile Diego Lopez che prende gol sul suo palo. Il portiere spagnolo si riscatta dieci minuti dopo quando blocca da campione un destro sul primo palo di Maxi Lopez lanciato in contropiede. Finale acceso, con le due squadre che provano a vincere e il Milan che reclama un rigore per un tocco di mani in area granata su tiro di Bacca. \n \nToro-Milan, rivivi il film della partita (Paolo Lauri) \n \nTORINO - MILAN 1-1 \nRETI: 62’ Bacca (M), 72’ Baselli (T). \nTORINO: Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Zappacosta (70’ Belotti), Acquah, Gazzi (46’ Vives), Baselli, Molinaro; Maxi Lopez, Quagliarella (79’ Benassi). A disp.: Castellazzi, Ichazo, V.Mantovani, Gaston Silva, Prcic, J.Martinez, Amauri. All.: Ventura. \nMILAN: Diego Lopez; Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli; Kucka (86’ Poli), Montolivo, Bertolacci; Cerci (87’ Honda), Luiz Adriano (55’ Bacca), Bonaventura. A disp.: Abbiati, Donnarumma, De Sciglio, Zapata, Mexes, Calabria, José Mauri, De Jong, Suso. All.: Sinisa Mihajlovic. \nArbitro: Gervasoni. \nNote: ammoniti Kucka (M), Baselli (T), Glik (T), Bonaventura (M), Bovo (T), Romagnoli (M), D. Lopez (M).", "labels": [], "id": 20}, {"words": "Dirigenti complici, sanzioni leggere Solo tre su cento perdono il posto Gli esperti: “Nel privato sarebbero già a casa, la sentenza penale è un alibi” Parentopoli. L’azienda rifiuti di Roma attende la sentenza penale di primo grado per licenziare 60 dipendenti assunti irregolarmente Guarda anche giuseppe salvaggiulo torino \n«È un problema culturale, non normativo. Puoi fare tutte le riforme che vuoi, ma non cambia niente». Chi parla dietro garanzia di riservatezza è un alto dirigente statale, citando dati del ministero della pubblica amministrazione: dei 3,5 milioni di dipendenti, solo 6900 (lo 0,2%) subiscono contestazioni disciplinari. Di questi, solo 220 (il 3% dello 0,2%!) sono licenziati. \n\nDuecentoventi dipendenti pubblici licenziati in un anno: 99 per assenze ingiustificate, 78 per reati, 35 per comportamenti non corretti verso colleghi, negligenza o inosservanza degli ordini di servizio, 7 per doppio lavoro non autorizzato. Sono molti più dei 35 licenziamenti rilevati dieci anni fa; molti meno rispetto al settore privato, dove la proporzione è fino a dieci volte più alta. «Nelle aziende, la quota di procedimenti che si chiude con il licenziamento è molto più alta. E se un dipendente timbra il cartellino al posto di un altro, il licenziamento è inevitabile e immediato», dice Attilio Pavone, partner dello studio legale Norton Rose Fulbright. \nenzdeg \n(Il croupier. Licenziato perché accusato di rubare al Casinò di Sanremo, viene reintegrato dal giudice perché la condanna non era ancora arrivata in Cassazione) \n\nUN MONDO A PARTE \nPerché il settore pubblico resta un mondo a parte? Mancano le leggi? Macché. Fino al 2009, di fronte a un comportamento grave di un dipendente pubblico, la regola era: aspettiamo la conclusione del processo penale, in caso di condanna lo sanzioniamo. Inoltre per assenteismo fraudolento (dalle false malattie ai furbetti del badge), si ricorreva al licenziamento solo in caso di recidiva. \n\nRisultato: tra lungaggini processuali, prescrizioni, prepensionamenti, cambi di ufficio, pressioni sindacali, complicazioni burocratiche e protezioni politiche, nella maggior parte dei casi finiva tutto in nulla. Un ladro riuscì a ottenere il reintegro nell’ufficio derubato, perché era passato troppo tempo tra sentenza penale e licenziamento disciplinare (il tribunale non aveva trasmesso la carta e nessuno dal Comune l’aveva reclamata!). \n\nMa la riforma Brunetta ha tolto ogni alibi, con tre innovazioni. Primo: la pubblica amministrazione può sanzionare autonomamente dal giudice penale. Secondo: in caso di assoluzione penale, il dirigente autore del licenziamento preventivo non deve rispondere del danno erariale conseguente alla eventuale reintegrazione del dipendente. Terzo: la truffa del badge è prevista esplicitamente come causa di licenziamento al primo colpo. «Ma pochissimo è cambiato, perché i dirigenti pubblici non si assumono le proprie responsabilità: né sul piano disciplinare né su quello organizzativo», osserva Pietro Ichino, docente di diritto del lavoro e senatore, storico fustigatore dei travet nullafacenti. \n\nTre quarti dei procedimenti disciplinari si conclude con archiviazione o sanzioni lievi. E nel 95% dei casi si aspetta l’esito del processo fino in Cassazione, con l’alto rischio che il verdetto arrivi quando non serve più. «Le indagini vanno per le lunghe, i processi si sgonfiano - dice Alfonso Celotto, docente universitario e avvocato amministrativista - In un sistema in cui nessuno valuta nessuno, dipendenti pubblici cacciati ne ho visti ben pochi». \nenzdeg \n(Malpensa. Dipendenti ripresi dalle telecamere a rubare nei bagagli ottengono l’allullamento del licenziamento: “Addebiti imprecisi”) \n\nLA DEBOLEZZA \n«Il problema va risolto dalla testa - dice Ichino -: i dirigenti sono troppo spesso collusi con gli impiegati. Il caso di Sanremo è esemplare. Nel settore privato, se metà dei dipendenti timbrano senza lavorare, il capoufficio se ne accorge prima delle indagini della polizia. A Sanremo i sindaci si sono rivolti alla Procura, non ai dirigenti municipali. Evidentemente non si fidavano della struttura interna». \n\nPer la precisione, quando l’ex sindaco Maurizio Zoccarato (che non a caso arrivava da un’impresa privata e lìè tornato) spuntava in Comune, a redarguire quelli in ciabatte, a imporre l’uso del badge o a stanare chi usava le auto municipali per andare al Carrefour, si sentiva dire: «Arriva la Gestapo!». Niente a che vedere con quell’assessore romano che suggerì la riassunzione di un «furbetto del badge». \n\nPerò c’è un problema. Talvolta, dopo un licenziamento, il giudice civile reintegra il lavoratore perché il giudice penale non ha chiuso il processo. I casi più famosi sono quelli degli addetti di Malpensa che rubavano nei bagagli, dei croupier ladri del casinò di Sanremo, dei prof che vendevano esami. \n\nIn realtà, come detto, la legge non prevede alcun automatismo. La pubblica amministrazione può prescindere dal processo penale, purché motivi il licenziamento con elementi concreti, fornisca prove solide e segua le procedure. Invece, spiega il sindacato Anief, vizi di forma, prove fragili e contestazioni frettolose lasciano spazio a ricorsi vittoriosi. \nenzdeg \n(Genova. Il sindaco Doria, cambiando la prassi precedente, licenzia quindici dipendenti comunali senza attendere l’esito del processo penale) \n\nL’ECCEZIONE \nSe fai le cose per bene, i licenziamenti non vengono cancellati. Lo dimostra la mosca bianca Sylvia Kranz. Funzionaria del Comune di Lugo, ha promosso un ufficio del personale superspecializzato a cui hanno aderito 80 Comuni tra Emilia Romagna e Lazio. Gestisce con una sola assistente 8500 dipendenti e un centinaio di pratiche disciplinari ogni anno. I Comuni risparmiano e godono di un servizio degno di un’azienda privata, senza leggerezze e connivenze. \n\nIn pochi anni ha licenziato venti «furbetti»: chi s’era portato a casa e teneva sotto il letto la macchina per il badge, chi andava a timbrare il cartellino in pigiama e tornava a dormire. «Io non aspetto mai la sentenza penale - dice Kranz -. Vado in cancelleria, raccolgo gli atti, studio e licenzio. E non ho mai perso una causa. Lo farei anche a Sanremo. Subito, cominciando dai dirigenti che non sentono, non vedono e non parlano». Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alle newsletter LaStampa La Stampa con te dove e quando vuoi E-mail", "labels": [], "id": 26}, {"words": "05/10/2015 \n\nCartellino rosso per il capogruppo e portavoce di Ala, Lucio Barani e Vincenzo D’Anna. Aver mimato nell’aula del Senato un rapporto orale, indirizzandolo alla senatrice M5S, Barbara Lezzi, e avere fatti altri gesti osceni è costato ai “verdiniani” una sospensione «con effetto immediato» dai lavori dell’assemblea di 5 giorni. Gli episodi accaduti in Aula venerdì 2 ottobre sono di «tale gravità da offendere persone e senatori e minare la credibilità delle istituzioni» ha sottolineato il presidente Grasso riferendo le decisioni del consiglio, pertanto, ha assicurato la seconda carica dello Stato «da questo momento nessuna deroga al principio di correttezza verrà tollerato in Aula». \n\n\nGLI ALTRI PROVVEDIMENTI \nUn giorno di sospensione anche per Alberto Airola (M5S) , per aver aggredito verbalmente in aula la senatrice Pd, Angelica Saggese, censurati invece Gianluca Castaldi (M5S) e il gruppo della Lega Nord per quanto avvenuto nella seduta dell’aula del Senato di giovedì 1 ottobre. Su questi ultimi il consiglio tornerà a riunirsi per approfondire altro materiale video. Sul tavolo lo sventolio di banconote che la Lega Nord ha rivolto ai banchi di Ala. \n\n\nLE REAZIONI \nLa decisione dell’ufficio di presidenza, presa dopo quattro ore di riunione, non è stata però accolta con soddisfazione dalle opposizioni. La capogruppo dei Conservatori e riformisti, Cinzia Bonfrisco , ha definito «timida» la proposta del presidente Grasso, mentre il questore del Movimento 5 Stelle, ha protestato non partecipando al voto. «Il presidente del Senato voleva l’unanimità - ha spiegato Laura Bitonci - ma dare 5 giorni per un atto grave non ha senso». Secondo quanto riferito durante la riunione il Partito democratico avrebbe poi chiesto alla presidenza di posticipare l’inizio della sanzione a dopo il voto finale sul 13 ottobre, voce totalmente smentita dallo stesso ufficio stampa Dem in una nota. \n\n\nLA DIFESA DEI VERDINIANI \nIl gruppo di Verdini affida invece a un comunicato il commento sull’esito della riunione e sulle sanzioni. «Le conclusioni del Consiglio di presidenza del Senato sui fatti avvenuti in Aula il 1 ottobre parlano di volgarità di alcuni gesti e di alcune espressioni al di fuori di ogni regola di civiltà che hanno offeso istituzioni, donne e uomini dentro e fuori il Senato - scrive il gruppo di Ala - Non si fa riferimento a quei gesti sessisti denunciati da alcune senatrici e finiti sui media come verità inconfutabile, segno che dai filmati non vi è alcuna prova certa che questi siano stati effettivamente posti in essere». Insomma il gruppo difende Barani e D’Anna, con una “insufficienza di prove”. \n\n\nLA MAGGIORANZA TIENE? \nResta il fatto che per cinque giorni la maggioranza dovrà fare a meno di due voti, quelli dei verdiniani, che fino ad oggi non hanno fatto mancare il proprio appoggio al ddl Boschi. Barani e D’Anna ci saranno però per il voto finale , fissato per il 13 ottobre prossimo. Intanto è ripreso nel tardo pomeriggio l’esame del disegno di legge sulle riforme costituzionali con l’articolo 6, sul regolamento delle due Camere. Inalterato l’ostruzionismo delle opposizioni che oggi per mano di Roberto Calderoli hanno attuato una nuova strategia detta del «gambero». Il senatore leghista ha infatti ritirato gli emendamenti per trasformarli in ordini del giorno, per evitare così il «canguro». Stop del presidente Grasso che citando il regolamento ha spiegato: «È il presidente che può acconsentire alla trasformazione in odg» oppure «al ritiro degli emendamenti», fermando così IL “gambero” leghista. \n\nL’AGENDA \nIl calendario, se fosse rispettata la data del 13 ottobre per il voto del Senato in terza lettura e l’iter fosse regolare, prevederebbe entro Natale la quarta lettura della Camera, entro l’estate 2016 il voto definitivo di Senato e Camera. E il referendum consultivo voluto da Renzi non prima dell’autunno 2016. \nTi è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla newsletter Breaking news I più letti del giorno AP", "labels": [], "id": 31}, {"words": "L’astio e la violenza anti-stranieri sono piombati oggi all’improvviso nella politica tedesca. Henriette Reker, 58 anni, candidata sindaco di Colonia alle elezioni in programma domani e responsabile del dipartimento integrazione, è stata accoltellata mentre si trovava al mercato insieme ad altre quattro persone del suo staff. \n \nL’uomo che l’ha aggredita, un tedesco di 44 anni , ha detto di aver agito spinto da motivazioni xenofobe. È stato neutralizzato da un poliziotto in borghese e agli agenti ha subito urlato il suo odio per gli stranieri, ma si sta valutando anche se sia affetto da problemi mentali. \n \nHenriette Reker è stata colpita al collo , le ferite sono «serie» ma la sua vita non è in pericolo . Più grave una donna accoltellata insieme a lei. Candidata alla carica di sindaco come indipendente ma appoggiata dal partito cristiano-democratico della cancelliera Angela Merkel e da altri due partiti, Reker attualmente a Colonia è alla guida del dipartimento che si occupa di affari sociali e integrazione ed è responsabile del reperimento di alloggi per i rifugiati. \n \nLa cancelliera ha dichiarato di essere scioccata dalla vicenda mentre il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maiziere ha definito l’attacco «terribile e vigliacco». Comunque, hanno fatto sapere le autorità locali, a Colonia le elezioni del sindaco domani si terranno regolarmente. \n \nIntanto si cerca di capire meglio la personalità dell’aggressore di cui non sono state rese note le generalità. Residente a Colonia, ha detto ai poliziotti di essere disoccupato da diversi anni. Il responsabile delle indagini per la polizia Norbert Wagner ha spiegato che l’obiettivo non è stato scelto a caso. «Voleva colpire proprio Reker e l’ha fatto perché ce l’ha con gli stranieri» , ha detto Wagner aggiungendo che l’uomo sembra aver agito da solo e non avrebbe precedenti penali. \n \nDal canto suo il capo degli inquirenti Ulf Willuhn ha tenuto a precisare che si sta prima di tutto accertando se la xenofobia sia effettivamente il motivo primario che ha mosso la mano dell’accoltellatore o se in qualche modo anche le sue condizioni mentali abbiano avuto un ruolo determinante. Tant’è che si sta predisponendo una valutazione psichiatrica. \n \nAggressioni armate a personalità politiche in Germania accadono molto di rado. Ma due casi estremamente rilevanti non possono essere dimenticati. Nell’ottobre 1990 l’allora ministro dell’Interno Wolfgang Schaeuble fu ferito a colpi d’arma da fuoco da uno squilibrato mentre era in campagna elettorale e da allora è paralizzato. Pochi mesi prima, in aprile, una donna con problemi psichiatrici aveva accoltellato proprio a Colonia Oskar Lafontaine, che all’epoca era uno dei più importanti esponenti del partito socialdemocratico. Colpito alla gola, Lafontaine si salvò e tornò in campo nel giro di poche settimane.", "labels": [[131, 138, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"]], "id": 36}, {"words": "Saranno tutti riassunti i dipendenti dello stabilimento Faac di Grassobbio, nel Bergamasco, rimasti senza lavoro dopo che il colosso controllato al 100% dalla curia di Bologna aveva deciso di chiudere la fabbrica spostando la produzione in Bulgaria. La multinazionale ha firmato un accordo con un’azienda del torinese che di qui al 15 aprile riassorbirà i 42 dipendenti con lo stesso trattamento, lo stesso stipendio e nella stessa sede di prima. \n \nC’è dunque il lieto fine a una vicenda che aveva scatenato polemiche alimentate dall’insolita situazione della società di Zola Predosa, unica al mondo di quelle dimensioni ad appartenere alla chiesa, e proprio per questo sotto attacco per un comportamento apparentemente spregiudicato, riassumibile nella formula sintetica: delocalizzazione a Est e operai a spasso, con tanti saluti ai principi etici e tanto più a quelli cristiani. \n \nSulla questione era balzato il leader della Lega Matteo Salvini, animatore di una manifestazione sotto la sede della curia a Bologna, che aveva anche accusato la chiesa di badare alla cura dei migranti ma non a quella dei lavoratori italiani. \n \nOggi i vertici Faac, nello spiegare i termini dell’accordo che permetterà agli operai di tornare in fabbrica, hanno sottolineato come la campagna di Salvini abbia rischiato di mandare a monte la trattativa con la società piemontese avviata alcuni mesi fa: «E’ dalla fine di maggio che lavoravamo in silenzio a una soluzione e non abbiamo mai risposto alle provocazioni – dice il presidente Andrea Moschetti -. Gli attacchi hanno rischiato di far fallire la trattativa, perché a nessuno in questi casi piace stare sotto i riflettori. Se fossimo in un mondo normale le scuse di Salvini sarebbero dovute». \n \nIl responsabile personale Faac Michele Conchetto ironicamente ha aggiunto che magari il segretario leghista ora si sarebbe preso il merito dell’operazione e puntualmente, di lì a qualche ora, è arrivata la rivendicazione di Salvini: «Secondo voi, se la Lega non avesse più volte manifestato, sia a Bergamo che a Bologna, si sarebbe mosso qualcosa? Sono felice, ogni tanto il lavoro paga!» \n \nNei dettagli, l’accordo raggiunto fra Faac e la società che si insedierà a Grassobbio – un’azienda fornitrice della multinazionale il cui nome sarà rivelato la prossima settimana, specializzata nel settore meccanico, scelta fra tre soluzioni possibili – prevede che il gruppo di Zola Predosa erogherà un contributo economico sostanzioso per ogni dipendente assunto a tempo indeterminato, due anni di utilizzo a titolo di comodato gratuito dello stabilimento e altri 12 anni in affitto. \n \nI lavoratori licenziati erano 50, due di loro nel frattempo hanno trovato un’altra occupazione, sei sono stati avviati alla pensione e i restanti 42 saranno assunti dai nuovi titolari in due tranche: 15 entro il prossimo 15 novembre e 27 entro il 15 aprile 2016. \nLa curia di Bologna, estranea alla gestione della Faac in virtù del trust di diritto inglese che governa le sorti della multinazionale, «è stata tenuta informata delle trattative di questi mesi e ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto».", "labels": [], "id": 39}, {"words": "Si è concluso con due condanne e un’assoluzione il processo a carico di tre poliziotti che nella notte tra il 26 e il 27 marzo 2011 avrebbero picchiato e portato in Questura a Milano uno studente di 19 anni che aveva rigato l’auto di uno di loro dopo un tamponamento. \n \nDue agenti sono stati condannati a un anno e 7 mesi e a un anno e 10 mesi di reclusione per lesioni, falso in atto pubblico e calunnia (sono stati invece assolti dall’accusa di ingiuria), con la sospensione condizionale della pena e l’interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena. Dovranno risarcire inoltre lo studente, parte civile nel processo, in solido con il ministero dell’Interno, responsabile civile. Un terzo imputato, invece, è stato assolto «per non aver commesso il fatto». \n \nAll’epoca gli agenti erano in servizio alla Squadra mobile di Milano. I tre poliziotti, che non erano in servizio, avevano tamponato l’auto del giovane all’esterno di un locale in viale Bligny a Milano, per poi negare l’accaduto. Quest’ultimo, quindi, ha rigato la loro vettura, e sarebbe stato inseguito e colpito al volto. Quindi, una volta portato in Questura, è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. Nel verbale gli agenti avevano sostenuto che il ragazzo si era ferito sbattendo la faccia contro la portiera della propria auto.", "labels": [], "id": 44}, {"words": "Il giorno dopo l’ok del Senato al ddl riforme si consuma una frattura all’interno di Ncd. Il coordinatore Gaetano Quagliariello si dimette dall’incarico dicendosi «pronto a formare un nuovo gruppo» se il partito non uscirà dal governo. Già ieri l’ex ministro delle Riforme aveva dato voce ai malumori con un intervento dai toni aspri spiegando che si era «conclusa una fase politica». Un messaggio diretto ad Alfano che oggi in conferenza stampa precisa: «Non ho forzato nessuno a entrare in Ncd quando serviva un gesto di coraggio e non trattengo nessuno ora». \n \nLA LETTERA \nIl messaggio inviato da Quagliariello ad Alfano è il preludio di una scissione. L’ex coordinatore sottolinea «le differenze sul piano dell’analisi e della linea politica» e pure si dice disponibile ad affrontare «momenti di dibattito pubblico». Un confronto, nel partito e fuori, che possa portare a una sintesi. La condizione essenziale per continuare il dialogo, però, è l’uscita dal governo Renzi. \n \nQUANTI LO SEGUIRANNO? \nLo strappo si consuma dopo il voto sulle riforme e soprattutto dopo la decisione della maggioranza di incardinare il testo delle unioni civili nell’Aula del Senato. Ma forse pesa anche l’ostracismo che Renzi ha mostrato verso di lui nel momento di assegnare gli incarichi di governo. Di certo da giorni Quagliariello non nascondeva irritazione per la linea dell’esecutivo e per il posizionamento del partito. Insieme a lui altri quattro o cinque senatori potrebbero lasciare Ncd e formare un gruppo autonomo. Oppure, più probabile, confluire con Raffaele Fitto e i suoi fedelissimi. \n \nLA REPLICA DI ALFANO \n«Due anni fa abbiamo fatto una scelta dolorosa - spiega Alfano - ciascuno è libero di tornare indietro, noi abbiamo avuto coraggio, da quel coraggio non indietreggiamo neanche di un millimetro, perché vogliano rimettere l’Italia in carreggiata e difendere i nostri valori» precisando che «nessuno vuole andare con il Pd e non siamo una forza di sinistra». Poi il leader di Ncd passa a elencare i risultati raggiunti che giustificherebbero la permanenza al governo: «Tre tabù della sinistra (articolo 18, cancellazione della tassa sulla prima casa, aumento della soglia per l’uso del contante, ndr) sono stati abbattuti. Sono risultati ottenuti perché abbiamo avuto coraggio». \n \nSTAMPA TV - L’ANALISI DI UGO MAGRI", "labels": [], "id": 49}, {"words": "Henriette Reker, la candidata che ieri è stata vittima di un’aggressione xenofoba per il suo impegno a favore dei migranti , è stata eletta sindaco di Colonia. Lo riferiscono i media tedeschi citando i primi risultati. Henriette stravince, anche se la partecipazione è solo del 40%. \n \nLe elezioni comunali si sono svolte oggi e Reker, finora responsabile dell’accoglienza dei rifugiati a Colonia, si è imposta con un’ampia maggioranza, ottenendo secondo risultati preliminari il 51% dei voti. Sostenuta dalla Cdu di Angela Merkel e da Verdi e liberali la candidata, 58 anni, è ancora in ospedale, dove ieri sera è stata operata d’urgenza. \n \nAd aggredirla è stato un uomo di 44 anni, disoccupato e con passaporto tedesco, ed è stato lui stesso a dire dopo l’attacco di avere agito per xenofobia. Secondo il settimanale Der Spiegel , l’uomo ha militato negli anni ’90 in un gruppo neonazista. La perizia eseguita sull’aggressore ha stabilito che non ricorrono le attenuanti psicologiche, quindi è incriminabile per tentato omicidio e aggressione pericolosa. \nDurante la campagna elettorale Reker si era distinta per la difesa della necessità di integrazione dei richiedenti asilo. Gli incessanti arrivi di rifugiati - quest’anno in Germania sono attese fra 800mila e un milione di richieste di asilo - dividono il Paese e la stessa Merkel subisce pressioni dall’interno del partito conservatore per frenare gli arrivi di richiedenti asilo. Numerosi sono stati negli ultimi mesi dli attacchi xenofobi a centri di accoglienza.", "labels": [[140, 147, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"], [219, 228, "Asymmetric usage of names, surnames and titles"]], "id": 53}, {"words": "Fatto il prezzo: 52 dollari per azione . L ’Offerta pubblica iniziale (Ipo) della Ferrari è andata a ruba . Gli ordini hanno doppiato l’offerta. Il forte interesse degli investitori ha spinto il prezzo verso la fascia più alta della forchetta stabilita all’inizio di 48-52 dollari. «Non si vedeva così tanta eccitazione dai tempi di Alibaba», hanno commentato alcuni analisti. A 52 dollari per azione, i 18,8 milioni di titoli che vengono messi in vendita valgono quasi un miliardo di dollari , più precisamente 977,6 milioni di dollari. \n \nA suonare la campanella al New York Stock Exchange per la quotazione di Ferrari , nome in codice “Race” (corsa), saranno il presidente di Exor e Fca, John Elkann, il presidente di Ferrari e ad di Fca, Sergio Marchionne, l’ad di Ferrari, Amedeo Felisa e il direttore finanziario del Cavallino, Alessandro Gili. \n \nDal sogno di Enzo a Wall Street: la Ferrari story (di Piero Bianco) \n \nUn momento storico, a un anno dalla nascita di Fiat Chrysler Automobiles, ma anche un evento chiave per il futuro di Fca. Che con il ricavato del collocamento punta ad abbattere il suo indebitamento. E ad attuare l’ambizioso piano strategico 2014-2018 che Marchionne ha presentato a Detroit il 6 maggio dello scorso anno. Nella road map del gruppo, la quotazione del Cavallino è dunque uno snodo cruciale per portare il nuovo colosso globale a produrre sette milioni di auto, arrivando al 2018 con l’utilizzo del 100% della capacità produttiva negli impianti in Italia e in Europa. Il prospetto è stato depositato il 9 ottobre alla Sec dalla New Business Netherlands Nv, società da cui nascerà la Ferrari Nv di diritto olandese: ed è questa che viene quotata oggi al Nyse come mercato principale.", "labels": [], "id": 58}, {"words": "La riforma del Senato va avanti: passa l’articolo 6 La maggioranza tiene anche con un voto segreto. Tensioni in Aula: Calderoli contro Grasso ANSA Stefano Candiani (s) e Roberto Calderoli, protesta durante le votazioni sugli emendamenti della Riforma Costituzionale, in aula del Senato, Roma, 5 ottobre Guarda anche Leggi anche 05/10/2015 \nIl Senato approva l’articolo 6 del ddl Boschi sulle riforme, con un ampio margine, con la maggioranza che supera agevolmente anche un voto segreto . Se quindi i voti sono rassicuranti per il governo, rimane una tensione su alcuni nodi non ancora sciolti. Tale tensione si è espressa anche in aula con una improvvisa fiammata che ha fatto temere per qualche minuto nuovi scontri come quelli di venerdì scorso, per i quali l’ufficio di presidenza del Senato ha sanzionato Lucio Barani e Vincenzo d’Anna , di Ala, esclusi per cinque giorni dall’Aula. \n\nPerché la menzogna è più grave dei gesti vergognosi (di Antonella Rampino) \n\nIl Senato votato, all’insegna della battaglia procedurale, l’articolo 6 del ddl, toccando anche quota 169, sul futuro Regolamento della Camera, che dovrà prevedere una «statuto delle opposizioni». Alle migliaia di emendamenti di Roberto Calderoli, si è risposto con la tecnica del «canguro» che ne fa decadere molti altri. Un procedere stanco che ha spinto il capogruppo di Forza Italia Paolo Romani a dire «basta» a questa «battaglia tra gamberi e canguri», che ricorda - ha ironizzato - «la batracomiomachia», la battaglia tra topi e rane di un antico scrittore greco. «Lo dico anche a Calderoli - ha detto Romani - a noi questo non interessa». Di qui il suo appello ad entrare finalmente nel merito di almeno due punti importanti: l’elezione dei giudici costituzionali, e le norme transitorie che dettano il modo in cui si formerà il primo Senato. «Su questo facciamo una intesa tra persone normali», ha detto. \n\nI dieci pilastri della riforma costituzionale (di Marco Bresolin) \n\nDa parte della maggioranza la risposta è però stata il silenzio, anche se per quanto riguarda l’elezione dei giudici costituzionali c’è un emendamento di Anna Finocchiaro già depositato. Uno dei motivi è che sulla norma transitoria è in atto un confronto all’interno del Pd e della maggioranza, con il governo che vorrebbe evitare ritocchi su questo articolo, il 39 del ddl Boschi. \n\nDopo una decisione di Pietro Grasso su un voto per parti separate di un emendamento di Calderoli, l’aula si è improvvisamente infiammata, con la Lega e M5s all’attacco del presidente del Senato. Sono volate parole grosse («si vergogni» ha urlato Vincenzo Santangelo) e il leghista Raffaele Volpi per protesta ha abbandonato l’Aula . Alla fine tutto è rientrato nei ranghi ma la tensione latente è evidente. \n\nSul versante delle votazioni, un emendamento di Calderoli è stato respinto a scrutinio segreto con 160 «no», 107 sì e 2 astenuti . Il gruppo di Verdini, Ala, era al completo, in 11, tranne Barani e D’Anna sospesi; assenti giustificati 4 senatori del Pd e 2 di Ncd. Scarto assai più ampio nel voto sull’articolo 6 nel suo complesso: 163 sì, 85 «no» e 3 astenuti. \n\nDomani verrà affrontato l’articolo 7 e soprattutto il 10 , che riguarda le competenze del Senato e su cui incombono 300 mila emendamenti di Calderoli . Certo, molti saranno dichiarati inammissibili, ma molti ne rimangono e la maggioranza ha già pronte le contromosse, in attesa di scoprire in cosa consiste la contromossa di Calderoli (il «gambero»). Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla newsletter Breaking news Leggi anche", "labels": [], "id": 64}, {"words": "Articolo tratto dall'edizione in edicola il giorno 01/10/2015 . Aquilanti, il vero autore della trovata che disinnesca la mina per il premier Dal segretario generale ai grand commis: al lavoro pro Renzi Tutto quello che sta accadendo in aula, nella guerra tra canguri, emendamenti e algoritmi, ha dietro le quinte un lavoro sapiente e certosino. È il lavoro oscuro ma essenziale dei funzionari, documentaristi e informatici del Senato che inventano le soluzioni tecniche per sventare le trappole che le opposizioni dissemina lungo il percorso della madre di tutte le riforme. Ferie saltate ad agosto per centinanio di persone, un tour de force che è continuato in questi ultimi sei giorni fino alle tre ... continua AMEDEO LA MATTINA", "labels": [], "id": 71}, {"words": "«Personale PA. Qualità e trasparenza nella selezione. Premiare efficienza e merito». Semplice, telegrafico, apprezzabile: è uno dei trenta tweet che il presidente del Consiglio Renzi ha postato durante la presentazione della legge di stabilità , lo scorso 15 ottobre. Un annuncio sul quale nessuno avrebbe nulla da ridire, se non fosse che l’intento del premier si scontra con una realtà un po’ diversa : quella dei diciassette dirigenti formati dalla Scuola nazionale dell’amministrazione (Sna) e lasciati a casa senza un lavoro.\nPersonale PA. Qualità e trasparenza nella selezione. Premiare efficienza e merito #italiacolsegnopiù\n— Matteo Renzi (@matteorenzi) October 15, 2015\nDi disoccupati che ne sono in tanti in Italia, ma la differenza è che in questo caso si tratta di persone formate direttamente dallo Stato con un notevole dispendio di soldi pubblici: 21 milioni e 337 mila euro, per l’esattezza . È questo il bilancio del 2013 della Sna, l’ente che ha l’ambizione di imitare l’Ecole nationale di Parigi, fondata nel 1945 da Charles De Gaulle e che ogni anno sforna novanta dirigenti pubblici. In Italia le classi di concorso sono più piccole, appena ventisei persone vengono ammesse al percorso di formazione, ma di quelle selezionate con il bando di concorso del 2012, solo nove hanno trovato lavoro. E per di più, senza rispettare la graduatoria pubblicata nell’agosto del 2014 .\nGli altri diciassette sono rimasti a spasso, senza ricevere spiegazioni chiare da parte del dipartimento della funzione pubblica, che si era impegnato ad assumere tutti i nuovi dirigenti entro la fine del 2015 . Scadenza che si avvicina sempre più rapidamente.\nA chiedere conto della vicenda, oltre i diretti interessati, è stato anche l’onorevole Gianni Melilla (Sel), con l’interpellanza del 14 ottobre rivolta al ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia. La stessa Madia che l’altro giorno retwittava Renzi ma che per ora non ha risposto alla chiamata del parlamentare. Secondo Melilla, la ragione del ritardo fornita dal dipartimento della funzione pubblica sarebbe legata «a un intoppo burocratico contenuto nell’ultima legge di stabilità» (quella del 2014), che all’articolo 1 comma 425 «prevede, tra le misure di contenimento della spesa per il riordino delle province, un divieto di assunzioni a tempo indeterminato». Peccato che questo non spieghi come mai quei 9 fortunati siano riusciti a trovare un posto prima degli altri.\nE la nuova legge di stabilità cosa prevede a riguardo? Per ora siamo fermi agli annunci e l’unica informazione che riguarda la Sna arriva da una bozza circolata nei giorni scorsi, che prevede un taglio del 10% della spesa, dei docenti (che costano 2,7 milioni di euro ogni anno) e dei servizi strumentali della scuola. Secondo questo documento, inoltre, entro trenta giorni dall’entrata in vigore della manovra, il premier dovrebbe nominare un commissario straordinario che, a sua volta, entro un mese dovrebbe proporre un piano di riorganizzazione. Niente a che vedere, sembrerebbe, con la sorte dei diciassette sfortunati.", "labels": [[1807, 1818, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"]], "id": 76}, {"words": "Il vicario del Papa: per Roma una scossa e politici nuovi Nel nuovo Senato dopo la riforma stravince il Pd Simulazione sulla base degli attuali consigli regionali. Centrodestra a trazione leghista, M5S quasi a secco. Sulla composizione peseranno le trattative tra i partiti Una veduta dell’aula del Senato Guarda anche 12/10/2015 marco bresolin \nUn monocolore del Pd. Con una maggioranza solida, autonoma, schiacciante. Se entrasse in vigore oggi, il nuovo Senato si presenterebbe così . Con 55 senatori del partito di Renzi, a cui se ne aggiungerebbero altri cinque dei partiti autonomisti (tre del Trentino Alto Adige e due della Valle D’Aosta), già schierati coi dem sul territorio. E magari pure i cinque nominati dal Presidente della Repubblica: in totale fanno 65 senatori. E il centrodestra, che oggi guida Liguria, Lombardia e Veneto? Totalmente ininfluente (29 seggi) e dominato dalla Lega (14 senatori). I Cinque Stelle? Quasi azzerati, con solo sei esponenti in quello che sarà il nuovo assetto di Palazzo Madama. A meno che i grillini non decidano di scendere a compromessi con gli altri partiti (poi vedremo il perché). \n\nMINORANZE A SECCO \nSulla base della composizione politica degli attuali consigli regionali, abbiamo provato ad effettuare una simulazione, tenuto conto del numero di senatori che spettano a ciascuna regione: 95 in totale, di cui 74 consiglieri regionali e 21 sindaci, uno per regione (le province autonome di Trento e Bolzano ne hanno uno a testa). L’articolo 2 del ddl costituzionale dice che «i Consigli regionali e i Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano eleggono, con metodo proporzionale, i senatori tra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori». Questo vuol dire che nell’assegnazione dei senatori-consiglieri bisognerà rispettare la proporzionalità tra gli schieramenti in consiglio, mentre il sindaco-senatore «andrà sempre alla maggioranza», conferma il costituzionalista Stefano Ceccanti. Dunque nelle dieci regioni che eleggeranno due soli senatori, saranno entrambi esponenti della maggioranza . Con tanti saluti alla tutela della minoranze. Prendiamo la Liguria, per esempio. Le spettano due senatori: quello espressione del consiglio sarà probabilmente il governatore Giovanni Toti, ma chi si aspetta un posto per il primo cittadino del capoluogo Genova resterà deluso. Marco Doria non andrà in Senato. La legge consente alla maggioranza di sceglierseli entrambi: uno andrà a FI, uno alla Lega. \n\n\nTRATTATIVE E INCIUCI \nTorniamo alla simulazione. Per assegnare i vari consiglieri-senatori abbiamo tenuto conto della composizione degli attuali schieramenti. Ma molto dipenderà da come si comporteranno le opposizioni, da quali trattative riusciranno a intavolare. Perché anche alleanze «contro natura» potrebbero dare i loro frutti . Facciamo un esempio: al Veneto spettano 7 seggi, un sindaco e 6 consiglieri. Abbiamo suddiviso l’assemblea veneta in tre schieramenti: maggioranza (Forza Italia e Lega) e tre opposizioni (Pd, Cinque Stelle e centristi-tosiani). Esattamente come si sono presentati alle elezioni nella scorsa primavera. Con questo assetto (applicando il metodo D’Hondt per l’assegnazione dei seggi), ai sostenitori di Zaia andrebbero 4 senatori (oltre al sindaco) e gli altri due al Pd. Tosiani e grillini a secco. Se invece le opposizioni facessero cartello e puntassero tutti sulla stessa lista di candidati, riuscirebbero ad eleggerne tre, togliendone uno alla maggioranza. A chi andrebbe? Dipenderà tutto dalla trattativa e dagli accordi che, inevitabilmente, si incroceranno con quelli in altre regioni. \n\nCITTADINI SENZA VOCE \nE dunque, alla fine, non saranno gli elettori a scegliere i senatori, ma sarà tutto un gioco tra i partiti? La risposta è sì, perché i cittadini avranno probabilmente potere di «influenzare» i consigli sui nomi (il modo lo capiremo solo dopo l’approvazione della legge che ne regolerà il meccanismo), ma la spartizione sarà una conseguenza degli accordi tra i partiti. Come da sempre accade in politica. \nTi è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla newsletter Breaking news Leggi anche", "labels": [], "id": 77}, {"words": "Il vicepresidente arrestato e l’assessore all’Economia indagato: una nuova inchiesta per tangenti ha investito pesantemente la Regione Lombardia , che adesso deve affrontare il problema di una giunta azzoppata e della richiesta di dimissioni del governatore Roberto Maroni che arriva da tutte le opposizioni, pronte domani a presentare una mozione di sfiducia da votare forse già la prossima settimana.\nSe il vicepresidente Mario Mantovani, ex coordinatore di Forza Italia, da settembre non era più assessore alla Sanità ma aveva solo la delega alle relazioni internazionali, infatti, il leghista Massimo Garavaglia è l’assessore che ha in mano le chiavi della Regione senza contare che è coordinatore degli assessori finanziari della Conferenza delle Regioni. Proprio questa mattina a Roma avrebbe dovuto partecipare all’incontro a Palazzo Chigi sui tagli alla Sanità ma è invece dovuto rientrare in tutta fretta a Milano.\nTutta la Lega lo difende a spada tratta, a partire dal segretario Matteo Salvini che considera «pazzesco» che venga indagato e «sputtanato» un «leghista onesto e concreto». «Se aiutare (senza riuscirci) una Associazione di Volontariato è un reato, mi auto-denuncio anche io: arrestatemi!», ha scritto su Twitter (ritwittato anche da Maroni), dicendo di non fidarsi del «sistema della giustizia italiana a orologeria».\nPiù prudenza c’è nelle dichiarazioni su Mantovani. In sua difesa si è alzata la voce di Silvio Berlusconi. «Francamente conosciamo Mantovani come persona corretta e siamo in attesa di notizie» ha commentato l’ex premier mentre la coordinatrice lombarda Mariastella Gelmini ha detto di sperare che «Mantovani possa dimostrare la sua estraneità ai fatti che gli vengono attribuiti» rivendicando un garantismo che «diversamente dal Pd» non è «a corrente alternata». «Ogni speculazione politica - ha avvertito - è fuori luogo. Una cosa è certa: il lavoro della Lombardia non può essere strumentalizzato e non deve essere interrotto». Anche Salvini è convinto che «la Lombardia andrà avanti sempre meglio». Ma le opposizioni non sono d’accordo. Il Movimento 5 Stelle ha portato un cesto di arance per Mantovani alla giornata della trasparenza dove era atteso. Secondo la coordinatrice regionale di Sel, Chiara Cremonesi, «sembra di rivivere l’era Formigoni». Il segretario lombardo del Pd, Alessandro Alfieri, è pronto ad elezioni anticipate. E dal Veneto ha rincarato la dose Alessandra Moretti: «Il sistema Lega colpisce ancora». «Se Marino si dimette per gli scontrini, Maroni e Salvini che dovrebbero fare?» ha aggiunto il presidente della Sicilia Rosario Crocetta.\nDal canto suo, Maroni si è limitato in un comunicato a dirsi «stupito» dell’arresto di Mantovani, sottolineando che la maggior parte delle contestazioni che gli sono rivolte «sono estranee al suo incarico in Regione» e annunciando di aver fatto partire un accertamento sulle vicende che coinvolgono alcune Asl. In giornata ha incontrato i singoli partiti della maggioranza, mentre una riunione con tutti i consiglieri del centrodestra è prevista per la fine della settimana, forse giovedì. Il primo problema che Maroni deve affrontare adesso (ha già assunto le deleghe di Mantovani) riguarda il ruolo di vicepresidente: un incarico che dovrà affidare a un altro assessore (Forza Italia preme per Alessandro Sorte). E con un assessore in meno c’è chi pensa anche a un rimpasto, che per il momento non sembra però all’ordine del giorno.", "labels": [[1052, 1062, "Asymmetric usage of verbs"]], "id": 80}, {"words": "Articolo tratto dall'edizione in edicola il giorno 18/10/2015 . Tonini: “Angelino sbaglia, pure la Chiesa si interroga” Il vicecapogruppo Pd: ma si può mediare sulle adozioni Noi dobbiamo rispondere a un bisogno sociale, nel rispetto della Costituzione e qui non ci sono credenti o non credenti. Anche la Chiesa su questi temi si sta interrogando su cosa sia più giusto fare non solo sul terreno legislativo, ma perfino su quello pastorale e dottrinale». Giorgio Tonini, è il vicecapogruppo Pd che da mesi segue da vicino il nodo delle unioni civili e da cattolico praticante si sente di dire ad Alfano e ai suoi che «stavolta sbagliano». Gli vuole rivolgere un ultimo appel... continua carlo bertini", "labels": [], "id": 83}, {"words": "Articolo tratto dall'edizione in edicola il giorno 26/10/2015 . “Italia senza etica, è anche una questione di educazione” Parla Pellegrino, che divide la cattedra con Bernardo Mattarella Etica pubblica, una nozione al centro della cronaca, abusata, ma anche calpestata, ignorata, male interpretata. Gianfranco Pellegrino la insegna alla Luiss, dipartimento di scienze politiche, corso di laurea specialistica in «Governo e politiche», condividendo la cattedra con il professor Bernardo Giorgio Mattarella (figlio del Capo dello Stato). A febbraio è uscito il suo libro: «L’etica pubblica». Allora professor Pellegrino il suo corso, è il primo anno che si fa, educherà futuri politici, a... continua maria corbi", "labels": [], "id": 88}, {"words": "Articolo tratto dall'edizione in edicola il giorno 23/10/2015 . Per Bergoglio solo un po’ di sciatica ma la sua salute non presenta problemi Ad agosto il cambio del medico personale per ragioni organizzative All’indomani della pubblicazione della falsa notizia sul tumore del Papa, smentita seccamente da tutti gli interessati, i padri sinodali sembrano volersi lasciare il caso dietro le spalle. Il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, dice alla Stampa: «La reazione dei più credo sia stata quella di pensare che si è trattato di un tentativo per indebolire il Papa, che grazie a Dio ha la sua solidità e la sua forza». Mentre l’arcivescovo di Los Angeles, José Horacio Gomez, durante i... continua andrea tornielli", "labels": [], "id": 95}, {"words": "Articolo tratto dall'edizione in edicola il giorno 24/10/2015 . Per Renzi il caso Marino è chiuso. E il sindaco prepara lo scontro finale Minaccia di correre alle primarie e domani sarà in piazza coi suoi fan, ma è pronto a cambiare idea in caso di un forte riconoscimento del premier Appena atterrato a Santiago del Cile, prima di sei tappe in America Latina, Matteo Renzi si è aggiornato sulle ultimissime dall’Italia, ma sul caso-Roma non ha perso tempo, il suo giudizio (informale) è stato lapidario: il caso è chiuso, restiamo in attesa che Ignazio Marino confermi le sue dimissioni entro la data formale del primo novembre. Stop. Certo, le ultimissime esternazioni del sindaco («la città sta con me, potrei correre alle Primarie del Pd») hanno fatto capire a Renzi che la fase fi... continua fabio martini", "labels": [], "id": 100}, {"words": "Articolo tratto dall'edizione in edicola il giorno 26/10/2015 . Anm, Boschi va a mediare ma i magistrati attaccano Il congresso delle toghe duro col ministro: rispettate la nostra autonomia Il governo vorrebbe davvero chiuderla presto, la polemica con i magistrati. Maria Elena Boschi, scesa a Bari per la giornata di chiusura del congresso dell’Anm, adotta toni suadenti e iper-istituzionali. «Al di là delle differenze - dice - magari rimarcate nella dialettica che c’è tra di voi, il governo e il parlamento, credo che ci sia elemento fondamentale che condividiamo perchè sancito nella Carta: tutti noi siamo impegnati a rispettare l’articolo 54 della Costituzione che ci chiede di servi... continua francesco grignetti", "labels": [[363, 371, "Asymmetric usage of adjectives"]], "id": 106}, {"words": "Troppi due galli nel centrodestra, specie se uno si chiama Berlusconi. Il quale ha fatto fuori prima Fini e poi Alfano, che avevano tentato di spennarlo. Per la stessa ragione ora ci prova con Salvini. La colpa del giovanotto è di ergersi a sfidante di Renzi, e addirittura di aver organizzato tre giorni di grande kermesse a Bologna, il «Blocca Italia», con discorso domenica 8 novembre. Fervono i preparativi, la Lega si attende non meno di 200mila persone. E che ti combina il Cav? Con sottile mal... continua", "labels": [], "id": 108}, {"words": "Articolo tratto dall'edizione in edicola il giorno 10/10/2015 . Gli attori e l’odio-amore per la città: “Roma sa sopravvivere a tutto” Amendola, Germano e Favino interpretano i protagonisti nel film Suburra: “Ma non serve un film per capire quel che sta succedendo” Tutti e tre sono nati a Roma e tutti e tre, in modi differenti, hanno sempre espresso il loro legame con la città natale. Il cinema, come è naturale, li ha portati altrove, in luoghi lontani, dentro personaggi diversi, ma adesso che si ritrovano insieme, sulla scena di «Suburra», il film su Mafia Capitale, il primo nei panni del politico corrotto (Pierfrancesco Favino), il secondo in quelli dell’ultimo rappresentante della Banda della Magliana (Claudio Amendola), il terzo in quello del pr senza ... continua fulvia caprara", "labels": [], "id": 113}, {"words": "Controlli della Guardia di Finanza per il contrasto delle frodi nella Granda in materia di accise e imposte indirette sulla produzione e sui consumi. I militari del Nucleo mobile della Compagnia di Cuneo hanno fatto accertamenti in un’azienda agricola del Saluzzese. Nonostante i tentativi del titolare dell’azienda di sviare i controlli su cisterne con gasolio «in regola» con la normativa, hanno scoperto una cisterna interrata collegata all’impianto di riscaldamento dell’abitazione, dove c’erano quasi 3.200 litri di gasolio denaturato e destinato ai soli usi agricoli, quindi assoggettato ad una minore imposta È scattato il sequestro ai fini della confisca del prodotto petrolifero. L’imprenditore è stato denunciato per aver utilizzato gasolio agevolato a usi difformi da quanto previsto dal Testo unico sulle Accise. Rischia la reclusione da 6 mesi a 3 anni e una multa da 2 a 10 volte l’imposta evasa: multa non inferiore, in ogni caso, a € 7.746. Dal punto di vista amministrativo prevista anche una sanzione da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Cuneo.", "labels": [], "id": 120}, {"words": "È stato posato il primo blocco della nuova condotta sotterranea che conterrà il rio Fontanelli, responsabile del buco che si è aperto martedì sulla statale 34 del Lago Maggiore. Anas tornerà sul cantiere domani mattina per completare la posa. In condizioni ottimali si auspica la riapertura domani sera, al più tardi domenica.", "labels": [], "id": 125}, {"words": "Udienza sul caso Gsl, l’imprenditore Albani presenta una memoria scritta Sospensione per sei mesi dall’attività, questa la richiesta del sostituto procuratore Ubaldo Pelosi. Il dibattito è tutt’ora in corso Udienza in corso al quinto piano del Palazzo di giustizia Guarda anche 09/10/2015 savona \nSospensione per sei mesi dall’attività. È la pesantissima richiesta con cui questa mattina il sostituto procuratore Ubaldo Pelosi ha dato il via davanti al gip Filippo Maffeo all’udienza che vede protagonisti quattro dirigenti dell’Asl 2, al responsabile del Gruppo Sanitario Ligure, Alessio Albani e al capo dell’equipe medica della struttura privata operativa ad Albenga, Guido Grappiolo. \nL’udienza blindata su richiesta dello stesso giudice, è in corso al quinto piano di palazzo di giustizia. \nL’imprenditore Alessio Albani ha preferito lasciare una memoria scritta mentre l’ex direttore sanitario Claudia Agosti si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Ora è in corso l’intervento dell’ex direttore amministrativo Graziella Baldinotti. \nIndubbiamente il tema è scottante e l’inchiesta della guardia di finanza ha travolto oltre ai vertici dell’Asl 2, quelli dell’ex giunta regionale, a cominciare dal governatore Claudio Burlando, per finire con l’ex assessore alla salute Claudio Montaldo e il direttore generale del dipartimento salute, Franco Bonanni. \nAi manager Asl è contestata la turbativa d’asta per l’assegnazione ai privati dell’ospedale di Albenga al fine di ridurre le fughe di pazienti oltre regione a caccia di primari di livello e soprattutto zero liste d’attesa. Il direttore generale Flavio Neirotti, il responsabile del presidio ospedaliero ingauno Luca Garra e gli ex direttore amministrativo Graziella Baldinotti e sanitario Claudia Agosti, secondo l’accusa avrebbero favorito Albani e la sua azienda comunicandogli alcuni passaggi cardini del bando. \nNel mirino degli inquirenti sono finiti poi i vari passaggi della gara: dagli iniziali 7 milioni d euro per la sola provincia savonese per passare agli 11 con l’estensione anche all’imperiese e arrivare a 21 milioni per tutta la Liguria. E proprio per questi due passaggi successivi - con tanto di delibere considerate illegittime - che sono stati coinvolti i vertici regionali.", "labels": [[875, 899, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"], [989, 1021, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"], [1688, 1719, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"], [1743, 1752, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"]], "id": 130}, {"words": "Trovato un corpo senza vita in un’abitazione di Trobaso L’uomo di 62 anni sarebbe stato colto da un malore improvviso Guarda anche 08/10/2015 VERBANIA \nIl corpo senza vita di un uomo di 62 anni - originario di Brescia ma residente a Verbania - è stato trovato nell’abitazione di via alle Gabbiane a Verbania, in frazione Trobaso. Il corpo era completamente nudo, contornato da vistose tracce di sangue: nell'abitazione sono intervenuti la polizia scientifica e i vigili del fuoco. \n\nDalle informazioni fin qui acquisite, sembra che l’uomo - A. P. le iniziali - fosse gravemente malato e, stando anche ai primi rilievi del medico legale, pare essersi trattato di un malore improvviso. ", "labels": [], "id": 133}, {"words": "Lunedì a Trobaso il funerale del cacciatore morto all’Alpe Pala Questa mattina è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Angelo Francioli Guarda anche beatrice archesso VERBANIA \nL’autopsia sul corpo di Angelo Francioli, 55 anni, morto mercoledì pomeriggio all’alpe Pala (Miazzina) mentre era a caccia con gli amici, è stata eseguita stamattina. L’uomo era stato colpito da un proiettile sparato da un amico che l’aveva scambiato per un cinghiale. È morto sul colpo. Il funerale del verbanese si terrà lunedì alle 15 in chiesa a Trobaso, dove viveva con moglie e figlio. La Stampa con te dove e quando vuoi E-mail", "labels": [[549, 559, "Identification through man"]], "id": 134}, {"words": "È sospettato di essere un «arsonist» seriale, che appicca i roghi e poi resta nelle vicinanze a osservare con compiacimento gli effetti dei roghi e il lavoro dei soccorritori. Con l’accusa di aver incendiato oltre un ettaro tra oliveti, serre e terreni incolti, è stato arrestato un pensionato di 57 anni di Pietrabruna, Paolo Guasco, che dovrà difendersi dall’accusa di «incendio boschivo doloso». Il gip di Imperia Laura Russo ha aderito alla richiesta del pm Alessandro Bogliolo, di una misura cautelare e ha concesso all’uomo i domiciliari. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nucleo radiomobile e dagli agenti della Forestale diretti dal comandante Gianfilippo Micillo. A Guasco è contestato un incendio divampato il 13 agosto scorso in località Molino del Bovo, nel Comune di Pietrabruma, spento dopo sette ore da una ventina tra vigili del fuoco, volontari e forestali. Erano intervenuti anche i mezzi aerei con un dispendio di risorse costate alla collettività decine di migliaia di euro. Le indagini, scattate poco dopo, hanno permesso di individuare il «ground zero» del rogo, ovvero il punto di innesco. Guasco è stato incastrato dalle telecamere di sorveglianza puntate proprio in quella zona.", "labels": [[399, 405, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"]], "id": 141}, {"words": "Il Comune perde 800 mila euro di finanziamenti regionali per restaurare il complesso del Brandale, uno dei tesori storici della città composto dal Palazzo degli Anziani e dalla Torre del Brandale.\nIl via libera della Soprintendenza era arrivato i primi di ottobre, ma entro la fine di dicembre, tempo massimo disponibile, sarebbe stato impossibile terminare l’intervento fra stesura del progetto esecutivo, bando di gara per l’assegnazione dei lavori e vero e proprio intervento. Il vicesindaco Livio Di Tullio, alla luce della lettera con l’ipotesi definanziamento arrivata dalla Regione, ha scritto a sua volta all’assessore regionale allo Sviluppo economico, Edoardo Rixi, chiedendo un incontro per riprogrammare l’intervento, sottolineando anche che in latri casi, l’amministrazione è riuscita a terminare gli interventi previsti e a spendere 15 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione. Di Tullio, che nonostante la bufera sulla passerella dietro il Priamar, rallentata dalle perplessità sollevate dalla Consulta che si occupa della fortezza savonese, era riuscito in corner a non perdere i fondi Por, nella relazione inviata all’assessore non risparmia stoccate. In particolare, cita il ritardo causato dal nodo ascensore: il sindaco Federico Berruti, che si è occupato in prima persona dell’operazione Brandale, aveva cancellato dal progetto l’ascensore dopo le proteste della Consulta Culturale Savonese, a cui si era unita l’associazione Campanassa. I fondi Por-Fesr 2007-2013 per il recupero del complesso del Brandale erano stati stanziati dalla Regione nel 2009 e previsti in una delibera comunale dell’11 agosto 2010, prima giunta Berruti. Il progetto di restauro era stato presentato ufficialmente dal Comune nel 2012, successivamente erano state apportate alcune modifiche al piano iniziale, su richiesta della Campanassa, che avevano appunto richiesto nuovi passaggi alla Soprintendenza per il via libera.", "labels": [], "id": 145}, {"words": "Camosci colpiti dalla cecità: è ritornata a Macugnaga la cheratocongiuntivite, un’epidemia che all’inizio degli Anni Ottanta aveva fatto decine di vittime fra questi ungulati. Adesso però la patologia sembra meno grave. Sono una decina gli esemplari che hanno evidenziato la malattia agli occhi, che è emersa in seguito alla loro cattura avvenuta in questo primo periodo dell’attività venatoria e parcellizzata in diverse località. A distanza di 35 anni è la prima volta che il morbo ricompare in alta Valle Anzasca, localizzato non solo a Macugnaga, ma anche a Ceppo Morelli. Ma il fenomeno non sembra così allarmante come nel lontano precedente, quando era scattata la mobilitazione degli esperti. In quella occasione c’era stata una vera e propria moria di animali ridotti alla cecità completa.\nNell’estate successiva se ne ritrovarono le carcasse sui ghiacciai. Allora si ritenne che l’epidemia fosse causata dall’eccessiva presenza di camosci, rifugiatisi dopo che era stata costituita l’oasi di protezione faunistica ai piedi del Rosa. Il ridotto spazio vitale li avrebbe indeboliti soprattutto nella stagione invernale, favorendo il propagarsi del contagio, che era durato alcuni mesi. Successivamente è stato riscontrato periodicamente in altre aree alpine.\nRiunione a Macugnaga\nE anche in questo ultimo caso, secondo le autorità venatorie l’allarme è meno acuto. «Da una prima riunione avvenuta nei giorni scorsi a Macugnaga è emersa la presenza di un focolaio nel parco naturale dell’Alta Valsesia», dice il presidente dei cacciatori Eugenio Morandi. Informazioni più precise si avranno da una prossima riunione nella sede del Comprensorio alpino 3 del Verbano Cusio Ossola con le autorità veterinarie. La prospettiva è quella di dover sopportare un calo del 10-15% dei capi. Poi si andrebbe verso l’esaurimento dell’epidemia con un rafforzamento della vitalità degli esemplari che sono usciti indenni dalla fase critica.\nQuanto alle cause si punta il dito anche contro le pecore che potrebbero essere state le portatrici sane della malattia.", "labels": [], "id": 149}, {"words": "Arrestati dopo un controllo della Polstrada sull’autostrada Torino-Savona: sono 4 romeni (tre uomini e una donna) che vicino al casello di Fossano sono stati fermati dalla polizia. Erano a bordo di un’auto con targa francese che trainava un caravan. Dopo alcune verifiche è emerso che il caravan era stato rubato giorni prima in Francia. Non solo: i caravan rubati erano due, ma un guasto al motore di tutti e due i mezzi ha costretto i quattro a proseguire in auto (trainandone uno, mentre il secondo era rimasto in un’area di servizio sulla Torino-Savona). Dentro al caravan lasciato incustodito gli agenti della Polstrada hanno trovato foto di bici rubate, sempre in Francia.", "labels": [], "id": 156}, {"words": "È Benazzouz Slimani in 2h24’20’’ il vincitore della 5ª edizione della Lago Maggiore Marathon: per lui si tratta di un bis dopo il successo di tre anni fa, ma con un tempo superiore di quasi dieci minuti. Alle sue spalle staccatissimo Francesco Milella (Quelli della pineta) in 2h27’14’’. Terzo e felicissimo al traguardo l’ossolano Ennio Frassetti (Genzianella) in 2h28’07’’. Ai piedi del podio Kaddour Slimani, fratello del vincitore. Bene tra gli atleti di casa: 6° Gabriele Blardone (Genzianella), 9° Alessandro Lacqua (circuito Running) e 10° Andrea Perinato (Sport e Sportivi).", "labels": [], "id": 164}, {"words": "Esame capolista in Eccellenza per la Virtus Verbania, che al Pedroli riceve il Borgaro ancora imbattuto. L’undicesima giornata del massimo torneo regionale vedrà in casa anche il Baveno contro l’Ivrea Banchette, in trasferta le altre con Juve Domo e Stresa in Valle d’Aosta rispettivamente contro Aygreville e Valle d’Aosta mentre l’Omegna va ad Alpignano ancora alla caccia della prima vittoria.\nIn Promozione giocano in trasferta sia Piedimulera che Fomarco, la squadra di Tabozzi è impegnata a Cavaglià mentre il Fomarco sarà di scena a Dormelletto.\nIn Prima categoria la capolista Inter Farmaci Verbania va a Gravellona a sfidare la Sinergy, in un incrocio da tenere d’occhio nella giornata in cui il big match è Briga-Castellettese (sfida tra seconda e terza forza del torneo). 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Commenta quest’ultima: “L’episodio si riferisce al luglio scorso. In quell’occasione vennero sottratti una quindicina di euro dal distributore di bevande. Erano però state spaccate vetrate e compiuti anni vandalici. Il caso fa parte di un’indagine più ampia, che riguarda una serie di episodi avvenuti durante l’estate in vari istituti scolastici del capoluogo”. \n\nIl Ruffini, nei mesi estivi, era stato particolarmente preso di mira dai ladri, che si sono introdotti nella scuola per ben quattro volte. L’ennesimo furto, messo a segno dopo aver spaccato una porta antipanico, aveva spinto il preside Giovanni Poggio a invitare i malviventi a non farsi più vivi con una frase sconsolata: “Qui ormai non c’è più niente”. \n\nI carabinieri di Imperia sono risaliti al rumeno, attualmente detenuto nella casa circondariale del capoluogo. Si pensa che facesse parte di una banda formata da connazionali. La Stampa con te dove e quando vuoi E-mail", "labels": [[658, 664, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"], [694, 705, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"], [720, 730, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"]], "id": 176}, {"words": "Aggredita in casa. Malmenata, imbavagliata e legata a una sedia da un ladro. È successo venerdì pomeriggio (ma la notizia è trapelata soltanto ieri mattina), intorno alle 13,30 in uno stabile di via alla Rocca, a pochi passi dall’Istituto Tecnico Ferraris Pancaldo.\nMaria Rosa F., 79 anni, stava aprendo la porta di casa, quando il malvivente le si è avventato contro, prendendola di sorpresa alle spalle. Con uno spintone, l’ha scaraventata dentro all’appartamento, l’ha picchiata e trascinata fino al soggiorno dove l’ha legata a una sedia con delle bende elastiche. Le ha legato le mani. L’ha imbavagliata, in modo che non potesse urlare, chiamare aiuto.\nPoi con calma, ha fatto il giro dell’appartamento e una stanza dopo l’altra, le ha visitate tutte, impadronendosi di soldi, preziosi, orologi, prima di scappare, fare perdere le tracce, forse attraverso gli orti e raggiungendo quindi la sottostante via Romagnoli dove (è una delle ipotesi avanzate dalla polizia che ha fatto un accurato sopralluogo) quasi certamente aveva lasciato un’autovettura o una moto con cui si è dileguato (e le vie di fuga non gli mancavano).\nSecondo la descrizione raccolta dalla polizia (dopo un primo intervento delle pattuglie della volante, il caso è passato alla squadra mobile), il malvivente sarebbe alto sul metro e sessanta e potrebbe essere straniero, forse sudamericano, perchè quello è parso il suo accento, dalla poche parole che ha detto all’anziana. Indossava inoltre guanti per non lasciare impronte digitali.", "labels": [], "id": 179}, {"words": "ROMA - \"Essere una forza di governo significa aiutare a risolvere i problemi dei cittadini ascoltando chi vive quei problemi. Ascoltare e poi legiferare\". Esordisce così il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che parla di televisione pubblica, candidature, fiducia, Grillo e della prossima festa del movimento che già domani ha qualcosa da festeggiare: domani è il compleanno dei 5 Stelle. Hanno cinque anni. \"Siamo un movimento giovane. E siamo in carne e ossa, come vede mi può toccare, non siamo solo quelli della rete sul blog\".\nTelevisione pubblica. \"Via i partiti dalla Rai, lo avevamo detto. Poi Renzi ha deciso di votare il cda con la legge Gasparri che lui stesso aveva criticato. Invece di prendere un amico abbiamo scelto una persona che può vantare un curriculum e che non si sognerebbe mai di prendere mai un ordine da noi. Se lo immagina Freccero che dice 'Sì signori'? Ecco la nostra garanzia di indipendenza. Non certo lo spin doctor di Casini, come ha fatto qualcun altro\". Sono diventati i difensori dell'informazione, nonostante soprattutto all'inizio, non abbiano avuto un buon rapporto con i giornalisti. \"La reazione del Pd sulla Rai è una reazione di debolezza. Hanno paura che il palinsesto possa fare perdere consenso, forse? Perché se la tv dice: Non hai abolito le province ma hai tolto gli elettori e ora costano più di prima, come dice la Corte dei conti, allora forse perdi il tuo consenso elettorale. Renzi vuole una Rai a sua immagine e somiglianza\".\nSquadra di governo. Chi sceglierebbe come ministri. A questa domanda Di Maio risponde che è importante \"il cosa non il chi. Personalità eminenti, certo, che abbiano però l'esperienza e per esperienza intendo quella della vita di tutti i giorni. La mia squadra di governo la immagino fatta di persone competenti nella materia, ma esperte dei problemi quotidiani. 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Alleanze: non pervenute, per ora.\nImola \"sarà un evento importantissimo per il movimento perché si passano in rassegna i risultati. Noi siamo una forza di opposizione sulle cose sbagliate e forza propositiva per migliorare le cose buone. La festa sarà un'occasione per chi non ci vota o non ci conosce o ha dei pregiudizi per prendere il microfono e discutere dei temi del nostro programma attraverso diverse 'agorà' e metteremo in discussione le nostre idee per il confronto con i cittadini\". Tags Argomenti: videoforum politica cinque stelle senato camera emendamenti riforma senato Protagonisti: Luigi Di Maio movimento 5 stelle Beppe Grillo", "labels": [], "id": 184}, {"words": "Dovevano essere stanchi di dire: alzatevi, no per favore lì no. Dovevano essere stufi di ripetere: non potete sedervi lì, si sederebbe su un quadro? Così al museo del calcolo di Pisa, dove oggi è iniziato l'Internet Festival, davanti al calcolatore Cray X esemplare del 1982 hanno messo i cartellini con l'avviso: \"Non sedersi. Sono un super calcolatore non un divano\" (Foto di LAURA MONTANARI)", "labels": [], "id": 191}, {"words": "Presidio dei lavoratori all'ingresso del canile che si trova all'ex cinodromo di Lungo Dante Tevere 500: \"Non facciamo entrare il Comune con i nuovi affidatari: la ditta di Bari Mapia \", fanno sapere. \"Il Comune vuole privatizzare e cacciare il lavoratori del canile ex cinodromo. Non faremo un passo indietro\", aggiungono. Da giorni i lavoratori dei canili comunali sono sul piede di guerra: hanno occupato la struttura della Muratella per chiedere il ritiro del bando che porterà al loro licenziamento e alla privatizzazione del servizio.\n\"Il canile comunale Muratella occupato da domenica 27 settembre. Il rifugio comunale Ponte Marconi ex Cinodromo occupato da oggi. Questa la risposta di volontari ed operatori - fanno sapere in una nota - alla decisione del Comune di Roma di andare all'aggiudicazione dei canili comunali ai vincitori del bando di Ferragosto per la gestione dei canili comunali di Roma. Dopo 20 anni di gestione animalista e no profit, vincitore è risultata una impresa barese, proprietaria di un mega canile da 1.200 posti a Bari assai fatiscente e gestore di stabulari per animali da laboratorio per l'università di Bari. Oltre che multiservizi con servizi di pulizie, smaltimento tutti i tipi di rifiuti anche speciali, manutenzione del verde e servizi di disinfestazione e derattizzazione\".\nBari, animalisti sul piede di guerra: \"Ecco chi gestirà i canili di Roma\" Condividi\nCosì i volontari e operatori dei canili comunali protestano per la decisione del Comune di Roma di assegnare i canili comunali, per la prima volta in 20 anni, \"a soggetti profit che fanno del randagismo motivo di business - incalzano i lavoratori - Richiedono garanzie sul benessere degli animali, sul rispetto delle norme per la sicurezza, sui curricula del personale che dovrà occuparsi degli animali\".\n\"No ai privati nei canili romani\", le foto degli attori per la campagna #iostoconglianimali\n\"Massima solidarietà - spiegano ancora - alla lotta animalista non solo da parte delle associazioni nazionali come Lav, Enpa, Animalisti Italiani, Comitato U. G. D. A. ma anche da parte del mondo dello spettacolo\". IN questi giorni infatti diversi attori, artisti e cantanti come Christiane Filangeri, Claudia Zanella, Claudio Corinaldesi, Daniela Poggi, Elena Santarelli, Fabio Troiano, Filippo Timi, Francesca Inaudi, Giulia Bevilacqua, Jasmine Trinca, Libero De Rienzo, Lillo Petrolo, Lorenza Indovina, Lorenzo Lavia, Luca Argentero, Lucia Ocone, Ludovico Fremont, Maria Rosaria Omaggio, Maya Sansa, Michele Riondino, Sonia Bergamasco, Susanna Tamaro, Valentina Lodovini, Vinicio Marchioni, Remo Girone hanno postato foto sui social network con messaggi di solidarietà ad animali, volontari ed operatori dei canili comunali di Roma. Tags Argomenti: privatizzazione Canili Roma canili comunali cani animali protesta ex cinodromo comune roma Protagonisti:", "labels": [[959, 968, "Generic Masculine/Unmarked Masculine"], [1073, 1080, "Generic Masculine/Unmarked Masculine"], [2139, 2173, "Generic Masculine/Unmarked Masculine"]], "id": 192}, {"words": "La Cavallerizza Reale Una lettera di denuncia all'Unesco affinché diffidi il Comune dal proseguire sulla sua strada. Pena la revoca del titolo di Patrimonio dell'Umanità alle Residenze Sabaude, di cui la Cavallerizza è parte integrante, essendo la continuazione del Palazzo Reale. Dopo i due appelli — quello degli intellettuali, a cominciare da Gustavo Zagrebelsky e Salvatore Settis, e quello sottoscritto da 1.200 torinesi — consegnati ieri mattina all'ufficio protocollo del sindaco Piero Fassino, la porta dell'Unesco sarà la prossima a cui busseranno i giovani e meno giovani occupanti dell'Assemblea 14:45.\nCavallerizza, il progetto del Comune per farla rinascere\nLe stanno provando tutte per far invertire la rotta a Palazzo Civico, lanciato nel suo proposito di vendere ai privati l'antico complesso delle scuderie reali per realizzarci spazi culturali e teatrali, ma anche residenze private, ostelli e spazi commerciali. 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Tags Argomenti: Cavallerizza Reale torino Unesco Protagonisti: zagrebelsky", "labels": [], "id": 197}, {"words": "Dureranno tre settimane i lavori del Sinodo sulla famiglia, in Vaticano. Partecipano 74 cardinali, 175 fra arcivescovi e vescovi, 6 patriarchi, 2 parroci e 13 religiosi semplici.", "labels": [], "id": 203}, {"words": "LA BICICLETTA come mezzo per spingere la politica ad adottare misure concrete per aumentare la sicurezza stradale degli utenti vulnerabili della strada: ciclisti, certo, ma anche pedoni e soprattutto bambini, gli adulti di domani. La campagna #30eLode promossa dalla Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) presentata giovedì 1 ottobre a Montecitorio chiede l'introduzione del limite di velocità di 30 km/h in città come standard per i mezzi a motore su tutte le strade (eccetto le arterie ad alto scorrimento) e punta sulla comunicazione emozionale affidando il messaggio ai bambini .\n30 km/h: i 10 pregiudizi da sfatare\nLa ripresa della discussione della legge delega per la modifica del Codice della Strada, che dovrebbe vedere la luce nei primi mesi del 2016, è stata l'occasione per attirare l'attenzione sul tema: un momento da non perdere per ribadire al Parlamento e al governo che la velocità rappresenta la causa principale degli incidenti stradali e che la quotidiana strage di ciclisti e pedoni può essere fermata se viene ridotta la velocità massima dei mezzi a motore nelle città, come dimostrano chiaramente esperienze nazionali e internazionali.\nIl momento istituzionale di presentazione della campagna della Fiab #30eLode ha avuto anche un prologo di sostegno \"informale\", direttamente sulle strade troppo spesso teatro di incidenti: il movimento #Salvaiciclisti, che si batte per avere strade a misura di bicicletta, ha organizzato in contemporanea in diverse città (Roma, Firenze, Bologna, Torino e Trieste) un blitz notturno nella notte tra il 30 settembre e l'1 ottobre per disegnare segnaletica \"zona 30\" fai-da-te. In particolare, nella Capitale sono stati scelti alcuni luoghi-simbolo per amplificare il messaggio: come il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti a Porta Pia, il Colosseo, l'Università Sapienza e il tunnel di Santa Bibiana (già in passato location di un'azione di guerrilla painting). A Bologna, inoltre, i cicloattivisti hanno legato palloncini rossi con il simbolo \"30\" in corrispondenza degli accessi al centro storico . L'azione corale delle \"Città 30\" è stata dedicata a Luca Canonici, ciclista urbano e l'ideatore del logo di #Salvaiciclisti morto recentemente in un incidente stradale .\nLa presidente nazionale della Fiab Giulietta Pagliaccio , che presentando la campagna #30eLode ha ringraziato l'impegno di #Salvaiciclisti sul tema della sicurezza stradale, ritiene che il cambiamento non possa più aspettare: \"In contesti urbani ormai caratterizzati da una mobilità motorizzata e spesso con alta velocità, sentiamo tutti l'esigenza di città diverse, dove muoversi in libertà e in sicurezza anche a piedi e in bicicletta. 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Le \"letterine\" potranno essere inviate entro il 15 dicembre 2015 all'indirizzo e-mail dedicato matteo. renzi@30elode.org e saranno pubblicate sul sito dell'iniziativa per poi essere condivise su Facebook e su Twitter.\nTra i premi-a-pedali in palio ogni settimana: una bicicletta, una maglietta da ciclista, un casco da bici, un kit di luci e una copia del libro \"Più bici più piaci\" di Paolo Pinzuti e Federico Del Prete. I vincitori saranno individuati tra gli autori dei messaggi che otterranno il maggior numero di visualizzazioni nell'arco di 7 giorni dalla messa online sul sito 30elode.org sulla base delle statistiche di Google Analytics.\nAlla presentazione di Montecitorio erano presenti due deputati del Gruppo Interparlamentare della Mobilità Nuova e Ciclistica Paolo Gandolfi (Pd) e Mirko Busto (Movimento 5 Stelle) che, da ciclisti urbani e fautori degli spostamenti in bicicletta contro il traffico motorizzato, sostengono l'iniziativa della Fiab. Al tavolo dei relatori c'era anche Elena Scategni, rappresentante di #Salvaciclisti, che ha rivendicato il blitz della segnaletica \"30\" fai-da-te per indurre la politica a guardare in faccia la realtà di strade ancora troppo mortali per poter essere percorse in sicurezza. E, per sancire l'obiettivo comune del #30eLode, al termine della conferenza stampa la presidente nazionale della Fiab Giulietta Pagliaccio si è \"armata\" di vernice bianca e pennello e ha disegnato un simbolo \"30\" in via del Corso, nelle immediate vicinanze di Palazzo Chigi: \"Caro Renzi, c'è un messaggio per te...\".\n Tags Argomenti: motociclisti Usa #salvaiciclisti salvaiciclisti fiab limite velocità limite 30km/h ministero Infrastrutture #30eLode Federazione Italiana Amici della Bicicletta Protagonisti: Filippa Lagerback giulietta pagliaccio", "labels": [[3072, 3083, "Asymmetric usage of substantives \"ragazzo\" and \"ragazza\"/\"showgirl\" etc."]], "id": 204}, {"words": "Compie 20 anni lo storico secondo album degli Oasis, pietra miliare del brit pop anni '90. Hit come Wonderwall, Don't Look Back In Anger o Champagne Supernova hanno lanciato il disco della rock band di Manchester: 22.000.000 copie vendute nel mondo. 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Il faccia a faccia, riferiscono fonti azzurre, sarebbe iniziato con un chiarimento sulle frasi offensive nei confronti della cancelliera tedesca attribuite al Cav .\nMerkel, raccontano, avrebbe interrotto il presidente di Forza italia con un gesto della mano, per spiegare che per lei il caso era del tutto superato. I due leader avrebbero poi continuato a parlare dei principali temi di attualità internazionale, dal nodo immigrati alle minacce dell'Is. Forte del suo rapporto con Vladimir Putin, Berlusconi avrebbe, in particolare, sottolineato alla Merkel l'importanza di assumere un atteggiamento improntato alla ragionevolezza verso la Russia. Sarebbe un errore isolare la Russia, visto che è un partner naturale nella lotta contro il terrorismo fondamentalista, avrebbe avvertito l'ex premier.\nAttorniato dai fotografi, Berlusconi ha fatto poi il suo ingresso nella sala dove si è tenuto il congresso dei Popolari europei e si è accomodato a cinque sedie di distanza dall'ex presidente francese Nicolas Sarkozy. Il quale però lo ha ignorato, ostentando indifferenza.\n Berlusconi e Sarkozy, cari nemici vicini e lontani Condividi\nA margine del Congresso, Berlusconi ha anche confermato che parteciperà, domenica 8 novembre, alla m anifestazione contro il governo organizzata a Bologna da Matteo Salvini : \"Sì, andrò all'evento della Lega Nord. Sono stato invitato e per ora ho detto che posso andare\".\n Tags Argomenti: congresso ppe ppe madrid lega nord manifestazione Lega Bologna Protagonisti: Silvio Berlusconi Angela Merkel Nicolas Sarkozy", "labels": [[297, 301, "Asymmetric usage of adjectives"], [302, 308, "Asymmetric usage of names, surnames and titles"], [453, 463, "Feminine article before surname"], [821, 833, "Generic Masculine/Unmarked Masculine"], [1051, 1062, "Feminine article before surname"], [1202, 1212, "Generic Masculine/Unmarked Masculine"]], "id": 213}, {"words": "(afp) DI FRONTE ad una politica aggressivamente ripiegata sulla sola economia, sono i giudici che cercano di mantenere viva l'Europa dei diritti. Lo ha confermato qualche giorno fa una sentenza della Corte di Giustizia di Lussemburgo che ha dichiarato illegittima una decisione della Commissione europea del 2000 sul trasferimento dei dati personali dai paesi dell'Unione europea negli Stati Uniti perché violava il diritto fondamentale alla tutela della privacy. La sentenza nasce da un caso riguardante Facebook, è stata certamente influenzata dalle rivelazioni di Edward Snowden sullo spionaggio elettronico americano, ma mette in evidenza un vizio d'origine dell'intesa tra Commissione europea e amministrazione degli Stati Uniti, sul quale bisogna riflettere.\nUn vizio ben noto, e che era stato denunciato fin dal momento in cui si negoziava quell'intesa. Poiché all'epoca facevo parte del gruppo europeo sulla tutela dei dati personali, posso dare una personale testimonianza del fatto che tutti gli argomenti adoperati oggi dalla Corte di Giustizia erano stati ampiamente sollevati quindici anni fa. Si disse che le regole previste privavano i cittadini europei di ogni potere di controllo sul modo in cui sarebbero state adoperate le loro informazioni una volta trasferite negli Stati Uniti, si prospettò il rischio che di quei dati si sarebbero impadroniti gli organismi di sicurezza, come poi è avvenuto. La discussione fu aspra, si riuscì a limitare qualche danno, ma l'atteggiamento della Commissione fu, in modo smaccato e protervo, di assoluta subordinazione alle richieste americane. Quella protervia è stata ora travolta. È bene sottolinearlo, perché l'Unione europea sta ridefinendo il proprio sistema di garanzie per i dati personali, le pressioni degli Stati Uniti sono sempre forti e le resistenze europee non sembrano adeguate.\nMa la Corte di Giustizia ha indicato con grande chiarezza le condizioni da rispettare perché le decisioni in questa materia possano essere considerate legittime. La tutela dei dati personali è riconosciuta come un diritto fondamentale d'ogni persona dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. La parola privacy, che continua ad accompagnare le discussioni, ha ormai un significato non riducibile alla semplice riservatezza che si può esigere per la propria sfera privata. Indica una dimensione della libertà dei contemporanei, che devono curarla con attenzione e regole adeguate, anche nell'interesse di quelle che vengono chiamate le generazioni future. Nel tempo dei \"big data\", del controllo pervasivo sulle persone attraverso la raccolta delle informazioni incessantemente prodotte dal muoversi in un ambiente innervato da tecnologie della vita quotidiana, dal passaggio all\"Internet delle cose\", si sta davvero costruendo un mondo nuovo, con forme inedite di accentramento dei poteri e di riduzione dei diritti che devono essere adeguatamente contrastate.\nNelle sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione europea si rinvengono criteri preziosi, e vincolanti. Parlo di sentenze al plurale, perché quella appena pubblicata si colloca in una linea che la congiunge a due sentenze dell'anno scorso, altrettanto importanti, sul tempo di conservazione dei dati personali e sul diritto all'oblio. Una linea di tendenza ormai chiara. Nei casi di conflitti tra il diritto fondamentale alla tutela dei dati personali e le esigenze di sicurezza e di mercato è proprio il primo a dover avere la preminenza. In una sentenza dell'anno scorso, relativa ad un caso riguardante Google, si è detto con chiarezza che \"il diritto fondamentale alla tutela dei dati personali prevale giuridicamente sull'interesse economico degli operatori del settore\". Nella decisione ultima si afferma che \"una disciplina che permetta alle autorità pubbliche di accedere in maniera generalizzata ai contenuti delle comunicazioni elettroniche deve essere considerata come una violazione del contenuto essenziale del diritto fondamentale alla vita privata garantito dalla Carta europea\".\nSono affermazioni di grande rilievo, di portata generale, particolarmente importanti in un momento in cui molti Stati membri dell'Unione europea approvano norme che consentono forme di sorveglianza di massa sulle persone, evidentemente in contrasto con l'ultimo principio ricordato. Ma vi è una ulteriore, assai significativa conseguenza di queste sentenze. Poiché riguardano soggetti e situazioni che si collocano su scala globale, i loro effetti sono destinati a prodursi ben oltre i confini dell'Unione. Queste decisioni stanno così costruendo il nucleo di un diritto anch'esso globale, favorito da una unificazione determinata da una tecnologia che si sviluppa secondo modalità che hanno il mondo come riferimento.\nSolo nelle apparenze, quindi, la tendenza espressa dalle decisioni della Corte di Giustizia dell'Unione europea apparterrebbero a quella sorta di \"balcanizzazione\" di Internet che taluni mettono in evidenza. È vero che siamo di fronte a dinamiche che innescano conflitti legati a contrastanti interessi economici, agli appetiti di Stati nazionali, autoritari e non, di controllare Internet. Ma il carattere proprio di Internet rimane quello del più grande spazio pubblico mai conosciuto, che evoca in ogni momento la necessità di muovere dalla considerazione del ruolo delle persone e dell'assetto dei poteri. Questo comune punto di riferimento è ritrovato dai giudici europei nel loro continuo, insistito riferimento ai diritti fondamentali. Un punto, insieme, di attrazione e di unificazione. Lo dimostrano le diverse legislazioni che si ispirano proprio al modello europeo e alla sua costruzione intorno ai diritti fondamentali, come testimoniano, tra le altre, le normative brasiliane. Lo conferma il moltiplicarsi di progetti di Internet Bill of Rights, con una manifestazione significativa nella Dichiarazione dei diritti di Internet elaborata dalla nostra Camera dei deputati, che è all'origine di un documento comune della Presidente della Camera e del Presidente dell'Assemblea nazionale francese.\nSiamo di fronte ad iniziative volte ad una \"costituzionalizzazione\" di Internet, che ovviamente portano con sé un confronto tra diverse impostazioni, che continua da anni tra Europa e Stati Uniti, con le distorsioni già segnalate. È tempo di prendere atto dell'impulso dato a questo processo dal riferimento giuridicamente obbligato alla Carta dei diritti fondamentali, che la politica europea ha omesso in questi anni, guardando alla logica economica quasi come ad una immutabile legge naturale e alterando così gli equilibri istituzionali dell'Unione. I giudici hanno ripetutamente mostrato che un'altra via è possibile, anzi necessaria. Ora è, o dovrebbe essere, il momento della politica, che deve dare sviluppo convinto e vigoroso ai principi di libertà ormai pienamente emersi. Ricordando, in primo luogo, che l'assetto complessivo di diritti e poteri su Internet definisce già oggi la dimensione dove si gioca il futuro della democrazia. Tags Argomenti: internet privacy europa USA Protagonisti:", "labels": [], "id": 218}, {"words": "La Terza sezione d'appello di Palermo, presieduta da Raimondo Lo Forti, ha confermato l'assoluzione di Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise Pipitone, scomparsa il primo settembre 2004. Il procuratore generale Rosalba Scaduto aveva chiesto 15 anni di reclusione per la giovane accusata di sequestro di persona (in primo grado era stata pure assolta). In aula c'era anche Piera Maggio, madre di Denise che all'epoca della scomparsa aveva quasi 4 anni. \"Non c'è giustizia, e oggi ne abbiamo avuto la conferma. Non c'è giustizia, io continuerò a cercare mia figlia\". Lo ha detto Piera Maggio, la madre di Denise Pipitone, subito dopo la sentenza di assoluzione per Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise accusata di sequestro di persona. \"Questo è un momento molto triste. Abbiamo fatto tutto quello che abbiamo potuto. Vedremo se fare ricorso in Cassazione\", ha aggiunto il legale della famiglia Pipitone dopo l'assoluzione.\nCaso Denise: Jessica Pulizzi assolta in appello\nI giudici della Corte d'Appello di Palermo erano entrati in camera di consiglio questa mattina per emettere la sentenza del processo per la scomparsa della piccola Denise Pipitone, la bimba sparita l'1 settembre 2004 da Mazara del Vallo (Trapani) mentre giocava davanti casa. Gli imputati sono Jessica Pulizzi, accusata di sequestro di persona e Gaspare Ghaleb accusato di falsa testimonianza. Ma per quest'ultimo il reato è prescritto.\nLa Procura generale aveva chiesto per la Pulizzi, che all'epoca dei fatti era minorenne, la pena a quindici anni di carcere. Presente in aula Piera Maggio, la madre di Denise che non ha mai smesso di lottare per la figlia. \"Una serie di indizi ci inducono a ritenere che Jessica sia stata l'autrice del sequestro - aveva detto il Pg Rosalba Scaduto nella requisitoria - E' colpevole senza alcun dubbio. Gli indizi sono chiari, univoci e convergenti. Il fatto che in questi anni Denise non sia stata trovata e che non sono stati individuati i complici a cui successivamente è stata consegnata la bambina non significa che Jessica, che non può avere agito da sola, sia innocente\". I legali di Jessica Pulizzi, gli avvocati Fabrizio Torre e Gioacchino Sbacchi hanno presentato una memoria scritta. Tags Argomenti: caso denise processo corte d'appello sentenza Protagonisti: denise pipitone", "labels": [[187, 201, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"], [395, 401, "Asymmetric usage of names, surnames and titles"], [591, 602, "Identification through man"], [683, 697, "Identification through man"], [698, 704, "Asymmetric usage of names, surnames and titles"], [932, 938, "Asymmetric usage of names, surnames and titles"], [1251, 1263, "Generic Masculine/Unmarked Masculine"], [1450, 1460, "Feminine article before surname"], [1568, 1579, "Identification through man"], [1580, 1586, "Asymmetric usage of names, surnames and titles"], [1683, 1690, "Asymmetric usage of names, surnames and titles"], [1738, 1744, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"], [1890, 1896, "Asymmetric usage of names, surnames and titles"], [2033, 2040, "Asymmetric usage of names, surnames and titles"], [2228, 2234, "Asymmetric usage of names, surnames and titles"]], "id": 222}, {"words": "\"Buon compleanno Mia!\" c'è scritto sulla torta. Mancano le candeline, perché Mia non ama scherzare col fuoco. Mia è un labrador e alla pasticceria per cani festeggia come si deve il suo compleanno. Ha aperto a Prato, in via Galcianese una pasticceria per cani: \"Ho messo insieme le competenze di una cake designer, di una nutrizionista e le mie che da vent'anni ho una catena di negozi per animali - spiega Stefano Barbavara di Gravellona, titolare di Bau Bau Cake, la prima pasticceria toscana dedicata ai quattro zampe - Naturalmente sono dolci senza zuccheri, ma con frutta e miele, studiati proprio per l'alimentazione di Fido\". Dal biscotto di osso con la scritta \"buon compleanno\" (5 euro), alle torte che si possono ordinare al negozio con il nome del cane 30 euro, 35 in caso di spedizione postale), dai dolci a forma di cuore e di zampa, il successo è stato immediato e le ordinazioni sono arrivate a grappoli: \"Oggi i nostri dolci sono distribuiti in una cinquantina di negozi, la pasticciera ha raddoppiato le ore di lavoro e preso un aiutante\". Le ordinazioni si accettano anche per telefono, basta chiamare lo 0574-33443. FOTO CLAUDIO GIOVANNINI CGE", "labels": [], "id": 227}, {"words": "Il municipio di Castellaneta Il Comune di Castellaneta rischia il dissesto finanziario e i dipendenti sono in stato d'agitazione perché non hanno ricevuto lo stipendio di settembre. La tegola che rischia di far saltare l'ente è una sentenza, attesa in questi giorni dalla Corte d'appello di Lecce, di parziale riforma sui risarcimenti che il Comune deve alle famiglie delle vittime del crollo in via Verdi. Il 7 febbraio del 1985 nel crollo di una palazzina di sei piani rimasero uccise 34 persone. Con l'esclusione del ministero dell'Interno dal risarcimento, l'intera responsabilità ricadrebbe sull'amministrazione comunale, circa 20 milioni di euro, una cifra che per il piccolo Comune significherebbe il dissesto finanziario.\nLa Cgil funzione pubblica di Taranto denuncia \"la gravissima situazione\" nel Comune di Castellaneta, dove \"a tutt'oggi non sono stati corrisposti gli stipendi del mese di settembre ai dipendenti\". Secondo il sindacato il problema è dovuto proprio a un atto di pignoramento \"effettuato da creditori dell'ente presso la banca tesoriera\" che ha paralizzato le casse dell'ente. I sindacalisti puntano il dito contro l'amministrazione, colpevole di non aver \"messo in campo in tempo utile tutti gli atti e le iniziative necessarie ad evitare che i lavoratori rimanessero privi della loro retribuzione\".\nOltre agli stipendi rischiano di saltare i servizi pubblici. Fp-Cgil ha chiesto un incontro urgente al prefetto Umberto Guidato e al sindaco di Castellaneta, Giovanni Gugliotti, per conoscere l'iter amministrativo seguito e le iniziative da intraprendere per pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici. Tags Argomenti: stipendi pignoramento castellaneta Protagonisti:", "labels": [], "id": 232}, {"words": "ALLE REGIONI, PROVINCE E COMUNI il compito di promuovere e valorizzare la celebrazione. Ma quando nasce la festa? La ricorrenza è stata introdotta negli Stati Uniti nel 1978 durante la presidenza di Jimmy Carter su proposta di Marian McQuade, una casalinga del West Virginia, madre di quindici figli e nonna di quaranta nipoti. La donna iniziò a promuovere l’idea di una giornata nazionale dedicata ai nonni nel 1970, lavorando con gli anziani già dal 1956. Riteneva, infatti, obiettivo fondamentale per l’educazione delle giovani generazioni la relazione con i loro nonni, portatori di conoscenza ed esperienza.\nOgni festa ha il suo fiore. In Italia la Festa dei nonni nasce per volontà di Franco Locatelli (Presidente dell'Unione Nazionale Florovivaisti - Unaflor), Arturo Croci, Wim Van Meeuwen e Walter Pironi del comitato ufficiale della Festa dei Nonni 1997. Il fiore \"ufficiale\" è il Non-ti-scordar-di-me (nome scientifico è myosotisa, una parola greca che significa \"orecchie di topo\"). Secondo la tradizione, la denominazione di \"non-ti-scordar-di-me\" sarebbe legata a una leggenda germanica, secondo la quale Dio stava dando il nome alle piante quando una piantina, ancora senza nome, gridò: \"Non ti scordar di me, Dio!\" e Dio replicò: \"Quello sarà il tuo nome!\".\nLa canzone ufficiale. \"Tu sarai\" è stata scritta e realizzata nel 2005 dal cantautore Walter Bassani: il brano è diventato la colonna sonora del concorso scolastico nazionale di \"OKAY\" \"Fiori e poesie per i Nonni\" e successivamente la colonna sonora del corto cinematografico \"Tu sarai\" dell'Istituto comprensivo di Montefalcone (BN). La versione inglese di \"Tu sarai\" porta il titolo di \"Day by day\", il brano è stato presentato negli Usa ad Orlando in occasione della Fiera mondiale delle piante e dei fiori e del giorno mondiale dell'Onu dedicato ai nonni.\nMille piazze per i nonni d'Italia. È l'iniziativa messa in campo dalla Fondazione Senior Italia (Federanziani) fino a domenica 4 ottobre. Tre giorni in cui si avrà modo di vivere i centri anziani, scoprendo come si stiano evolvendo sempre più in moderni centri dove i nostri senior possono essere stimolati all'utilizzo di strumenti informatici, all'uso delle nuove tecnologie e alla pratica del wellness inteso come stile di vita per il benessere psicofisico. I centri anziani sono, infatti, del tutto autonomi e autogestiti, anche dal punto di vista economico: il contributo dei cittadini rimane quindi l'unico modo per provvedere al loro sostentamento. Si potrà offrire un contributo acquistando nei centri anziani coinvolti una cartolina celebrativa della giornata con un'offerta libera.\nFesta dei nonni, il doodle di Google\nIl vero \"welfare\" del Paese. Ma a ben vedere sono proprio i nonni italiani ad aiutare i giovani e le nuove famiglie. Il loro contributo infatti ammonta a oltre 29 miliardi di euro. È quanto emerge da un'analisi elaborata da Federanziani: \"I nonni sostengono le famiglie dei propri figli con 5,4 miliardi di euro ogni anno - si legge nel comunicato - sotto forma di trasferimenti di denaro e acquisti di beni necessari a figli e nipoti\". Senza contare le ore di lavoro gratuito e amorevole spese nel fare da baby sitter ai nipoti. \"Una cifra stimabile in altri 24 miliardi di euro, se tali ore di lavoro fossero retribuite a una tariffa di sette euro l'ora\" spiega Federanziani contando quasi un milione di nonne e di nonni impiegati a tempo pieno. \"Un numero che sale a tre milioni se contiamo coloro che si dedicano ai nipoti in maniera saltuaria\".\nNonni ideali? Morandi il più amato. Il sito babysharing.com ha chiesto ai suoi circa 3mila iscritti di scegliere tra i volti noti del panorama nazionale il nonno e la nonna ideali. Tra gli uomini trionfa a sorpresa Gianni Morandi, l'eterno ragazzo e nonno di cinque maschietti, che è stato scelto dal 36% degli utenti. Sarà per la sua spumeggiante atleticità, a dispetto dei quasi 71 anni di età, o per l'immensa \"nuova\" popolarità regalatagli dai social, il cantante di Monghidoro è riuscito ad avere la meglio persino sul nonno d'Italia per eccellenza, nonno Libero, ovvero Lino Banfi. L'attore pugliese che interpreta il personaggio della longeva serie tv \"Un Medico in Famiglia\", prossima all'inizio della decima edizione, si piazza \"solamente\" al secondo posto con il 29% delle preferenze. Tags Argomenti: festa dei nonni doodle google angeli custodi Protagonisti:", "labels": [[243, 256, "Asymmetric usage of substantives \"ragazzo\" and \"ragazza\"/\"showgirl\" etc."], [276, 284, "Identification through man"], [302, 310, "Identification through man"]], "id": 236}, {"words": "GIOVEDI' scorso i turisti sono rimasti fuori dalla Villa della Regina, a Torino, importantissimo monumento barocco e sito Unesco. Un cartello informava che la villa e il parco progettati per Maurizio di Savoia nel 1615 sarebbero rimasti chiusi perché ospitavano \"i giovani manager del programma di formazione Uniquest di Unicredit\". I futuri capitani del capitale \"collaborano alla semina di un prato fiorito... in un'ideale restituzione di risorse non solo economiche dalla banca al territorio\". Tradotto: Unicredit prende in esclusiva un monumento nazionale, chiudendolo al pubblico per un'intera giornata e senza sborsare un euro. Possibile?\nDa Capodimonte a Venaria: quando il museo chiude per festa privata\nPossibile, perché l'affitto a privati del patrimonio storico e artistico della nazione è totalmente deregolato: ogni direttore fa come gli pare. Noleggiare gli Uffizi per una cena di cento persone costa 15.000 euro, mangiare ai piedi del David di Michelangelo, all'Accademia, ne costa 20.000. A Napoli, il Salone delle Feste di Capodimonte lo si prende per 25.000 euro, mentre \"le manifestazioni che prevedono il lancio commerciale di un prodotto nel museo sono soggette a trattativa riservata\". E per una cena a Castel Sant'Elmo possono bastare 1.000 euro.\nPer il cortile del Museo Civico Medievale di Bologna sono sufficienti 2.000 euro per l'intera giornata; al Tempio di Segesta in Sicilia così come alla Pinacoteca di Brera a Milano non si arriva a 5.000; per cenare nell'Anfiteatro di Pompei uno se la cava con 15.000, mentre a Roma il Salone di Pietro da Cortona di Palazzo Barberini ne vale al massimo 20.000.\nPrima domanda: è giusto che cenare in gruppo nei luoghi più belli e famosi del mondo costi quanto un tavolo per pochissimi al Billionaire?\nE non è un problema di inettitudine dei soprintendenti: anche i politici non se la sono cavata molto meglio. Il Ponte Vecchio concesso da Renzi sindaco alla Ferrari fruttò una cifra ridicola rispetto al valore simbolico e al disagio dei cittadini (60.000 euro), e il suo successore Dario Nardella ha permesso alla banca d'affari Morgan Stanley di cenare in una chiesa medievale (il Cappellone degli Spagnoli di Santa Maria Novella) per 20.000 euro, poi elevati a 40.000 nel fuoco delle polemiche.\nSeconda domanda: è giusto che, per preparare questi eventi privati, i musei e i monumenti chiudano al pubblico? Il caso di Torino (la Villa negata per un'intera giornata) è estremo, ma sabato scorso la reggia di Venaria è stata sbarrata con tre ore di anticipo per organizzare l'imbarazzante Nuite Royale (una festa in costume settecentesco: che ha fruttato solo 20.000 euro, benché ci fossero 1.500 partecipanti), e qualche mese fa la sala di lettura della Biblioteca Nazionale di Firenze fu chiusa a causa di una sfilata di moda (con gli studenti che issavano cartelli con scritto: \"Vogliamo studiare!\"). Il Codice dei Beni culturali prevede che i siti pubblici si possano affittare ai privati, ma solo \"per finalità compatibili con la loro destinazione culturale\": il che sembra non solo vietarne la chiusura, ma anche impedirne usi bizzarri, come le sessioni di step coreografico, zumba e totalbody sotto gli affreschi medievali del complesso di Santa Maria della Scala a Siena (è successo l'anno scorso), \"un corso di pilates nella bellissima atmosfera del Museo Diocesano di Milano\" (un'offerta tuttora in corso) e, appunto, un banchetto di banchieri internazionali sotto le volte di una chiesa di un ordine mendicante.\nPersonalmente, credo che far passare l'idea che col denaro si può comprare anche l'uso privato di un monumento pubblico sia un errore culturale. La nostra Costituzione ha connesso fortemente la tutela pubblica del patrimonio (art. 9) e la costruzione dell'uguaglianza per il pieno sviluppo della persona umana (art. 3). Ma perfino negli Stati Uniti infuria il dibattito sui limiti della mercificazione. Uno scrittore come Jonathan Franzen ha scritto che \"un autentico spazio pubblico è un luogo dove ogni cittadino è il benvenuto, e dove la sfera puramente privata è esclusa o limitata. Il motivo per cui negli ultimi anni i musei d'arte hanno registrato un forte aumento di visitatori è che i musei rappresentano ancora quel genere di spazio pubblico. Com'è piacevole l'obbligo del decoro e del silenzio, la mancanza di consumismo sfacciato\". E il filosofo della politica Michael Sandel ha fatto notare che \"se trasformate in merci, alcune delle cose buone della vita vengono corrotte e degradate. Dunque, per stabilire dove va collocato il mercato e a che distanza andrebbe tenuto, dobbiamo decidere come valutare i beni in questione\". Per queste ragioni credo sia un errore finanziare il patrimonio artistico snaturandone la funzione, e il limpido libro dell'ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli (\"La lista della spesa\", uscito per Feltrinelli) indica con dovizia di particolari in quali sacrosanti risparmi si potrebbero trovare i soldi.\nTuttavia, so bene che la maggioranza degli italiani non vede niente di male nel trattare gli Uffizi come un articolo di lusso. Ma allora, almeno, stabiliamo che gli eventi privati si facciano fuori dagli orari di apertura. E fissiamo delle tariffe decorose e uniformi: perché concedere un monumento ad una banca è discutibile, ma farlo gratis è pazzesco. Scagliandosi contro Verre, Cicerone scrive che le città siciliane non solo erano state costrette a vendergli i propri monumenti, ma erano pure state umiliate a farlo \"parvo pretio\", cioè a svenderli. Era il 70 avanti Cristo, ma non sembra che le cose siano cambiate. Tags Argomenti: Villa Regina musei in affitto Protagonisti:", "labels": [], "id": 238}, {"words": "ROMA - L'imprevedibile Marino e il Pd. La guerra di nervi che va avanti da settimane è lungi dall'esser conclusa. Al di là degli annunci di dimissioni infatti, ai piani alti del Pd cresce l'ansia per un possibile colpo di coda del sindaco. E di certo lo scarno comunicato con cui ieri Marino ha annunciato che le sue dimissioni diverranno irrevocabili \"nell'arco dei venti giorni successivi\" non ha contribuito a rasserenare gli animi. Qual è il piano del primo cittadino? Marino, raccontano, si è impuntato su quello che solo apparentemente può sembrare un dettaglio: vorrebbe partecipare da sindaco ancora in carica alla prima udienza del processo di Mafia Capitale, in calendario per il 5 novembre. \"Un processo storico\", lo ha definito nel suo videomessaggio , a cui il comune si presenterà come parte civile \"su mia iniziativa\". A Renzi, nell'incontro di venerdì, Matteo Orfini ha riferito della brusca telefonata avuta con il sindaco. Di fronte alle insistenze sul voler prendere parte all'udienza ancora in carica e con la fascia tricolore, il commissario romano e presidente del Pd gli avrebbe offerto una via d'uscita: \"Questo non si può fare, ma ti garantisco che al processo potrai comunque partecipare come esponente del Pd, visto che anche il partito si costituirà parte civile\". Un compromesso lasciato cadere dal sindaco: \"No grazie, così non mi interessa\" (...)\nPotrebbe quindi decidere di ripensarci, annunciando un clamoroso dietrofront e la volontà di proseguire \"nell'opera di risanamento iniziata\" con chi ci sta. A quel punto sarebbe troppo tardi per fermarlo e il nugolo di telecamere di fronte al tribunale di piazzale Clodio diverrebbe il palcoscenico per la resurrezione del Marino n.2, il \"moralizzatore\", contro la degenerazione \"clientelare\" e \"mafiosa\" del Pd romano.\nL'ARTICOLO INTEGRALE SU REPUBBLICA IN EDICOLA O SU REPUBBLICA+\n Tags Argomenti: Dimissioni Marino Protagonisti: ignazio marino Matteo Renzi matteo orfini", "labels": [], "id": 248}, {"words": "E' scivoltato durante una battuta di caccia con il fucile in mano ed è morto, ucciso da un colpo partito dalla sua stessa arma che lo ha raggiunto alla testa. Vittima, un 26enne di di Pertica Alta, Mauro Gabusi.\n\nL'incidente è avvenuto nel pomeriggio di ieri nel Bresciano, nei boschi sopra Belprato, dove il giovane era uscito a caccia, la sua passione. 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I militari sono andati a prendere i rapinatori all'alba su ordine del giudice del tribunale di Monza. Sono accusati di una serie di colpi sui treni, almeno sette dicono le carte.\n\nStando alle indagini, hanno agito sui treni regionali di Trenord della tratta Albairate-Saronno e nella stazione ferroviaria di Ceriano - Parco delle Groane. I sette colpi di cui sono stati accusati sono stati commessi tra febbraio e aprile 2015. La \"gang del treno\" deve rispondere di rapina aggravata, lesioni personali e porto abusivo di armi da taglio. Tags Argomenti: rapine milano Provincia di Milano Monza provincia di Monza e Brianza Protagonisti:", "labels": [[361, 378, "Generic Masculine/Unmarked Masculine"]], "id": 257}, {"words": "Video Basket, l'Aquila Palermo batte il Catanzaro e guida la classifica Non si ferma più l’Aquila Palermo basket che nella quarta giornata di campionato di serie B batte in casa il Catanzaro e mantiene il comando a punteggio pieno della classifica del girone C di VALERIO TRIPI Notifiche Quattro su quattro. Non si ferma più l’Aquila Palermo basket che nella quarta giornata di campionato di serie B batte in casa il Catanzaro e mantiene il comando a punteggio pieno della classifica del girone C. Fra le mura amiche del PalaMangano gli uomini del coach Gianluca Tucci hanno superato 77-68 la formazione calabrese. Dopo il primo tempo concluso in parità sul 33-33, l’Aquila ritrova lucidità e concretezza e in apertura di ripresa si porta avanti di 10: è la fase decisiva della partita con i palermitani che poi riescono a controllare agevolmente l’avversaria fino ad amministrare in scioltezza l’ultima fase della gara chiudendo sul 77-68.“Sapevamo che il Catanzaro sarebbe venuto a Palermo per cercare di abbassare i ritmi e metterci in difficoltà– dice il coach Gianluca Tucci a fine gara - ci hanno sfidato al tiro e questo lo si evince anche da punteggio di metà gara. Quando poi abbiamo alzato il ritmo, abbiamo macinato gioco e si è vista la differenza. Dobbiamo fare un po’ di autocritica: per un tratto di partita non abbiamo giocato bene e non possiamo permetterci certe distrazioni”. La testa del coach è già rivolta alla prossima sfida al vertice contro Eurobasket Roma. “A prescindere dal fatto che ci giochiamo la vetta del girone – dice Tucci - è una delle partite più complicate che ci potessero capitare in questo inizio di stagione. Roma ha dalla sua l’esperienza fenomenale di alcuni suoi uomini, come Righetti. Ma faremo come sempre: ci giocheremo al meglio tutte le nostre carte”. Tags", "labels": [], "id": 263}, {"words": "Roberto Formigoni \"Sono sempre stato un funzionario serio, rigoroso e inflessibile. Ho sempre ricevuto tutti e, se una persona era sponsorizzata da Formigoni, la ascoltavo con più attenzione\". Lo ha detto in aula l'ex segretario generale della Regione Lombardia Nicola Maria Sanese, nel corso dell'esame nel processo sul caso Maugeri , in cui è imputato insieme al'ex governatore della Regione Lombardia, del faccendiere Pierangelo Daccò, all'ex dg dell'assessorato alla sanità Carlo Lucchina e ad altre persone. Sanese ha respinto gli addebiti, sostenendo che \"Daccò non è mai stato accontentato\", nonostante le sue insistenze. \"Lucchina si era spazientito - ha riferito - perché riteneva inutile continuare a ricevere Daccò. Io ho invitato Lucchina a essere cortese con Daccò e a riceverlo, perché Formigoni mi aveva detto di ascoltarlo\".\n\nRispondendo alle domande del pm Laura Pedio, Sanese ha spiegato di essersi sentito \"a disagio\" quando sono state pubblicate le fotografie delle vacanze in yacht, \"ancor più inopportune in quanto Formigoni era in compagnia di Daccò\". \"Ne parlavo con Lucchina - ha proseguito l'ex dirigente regionale - e dicevamo 'ti sembra il caso...'\". \"Stridevano - ha sottolineato - con il voto di povertà richiesto ai Memores domini\". Il riferimento è ai viaggi e alle vancanze gratis, che Formigoni ha definito semplici \"scambi tra amici\" .\n\n- Le accuse dei pubblici mi nisteri \n- I favori di Formigoni alla Maugeri \n- Le delibere preparate alla Fondazione Maugeri \n- Formigoni conosceva i conti \n- La vacanza ai Caraibi a spese di Daccò \nInchiesta Formigoni, ecco la mega villa in Sardegna \nSecondo l'ipotesi accusatoria, dalle casse della struttura di riabilitazione Maugeri sarebbero usciti circa 61 milioni di euro in 10 anni. Soldi con cui sarebbe stata creata la provvista per concedere benefit di lusso all'ex governatore per circa 8 milioni di euro, tra cui viaggi aerei, vacanze e un maxisconto sull'acquisto di una villa in Sardegna. In cambio, attraverso l'opera dell'ex assessore Antonio Simone, anche lui imputato, e del faccendiere Daccò, la fondazione pavese avrebbe ottenuto con delibere di Giunta favorevoli circa 200 milioni di euro di rimborsi indebiti.\n Tags Argomenti: inchiesta formigoni Roberto Formigoni processo Maugeri milano Protagonisti: Pierangelo Daccò Roberto Formigoni", "labels": [[868, 874, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"]], "id": 268}, {"words": "ROMA - Dovrebbe iniziare il Giubileo, e invece per la metro B di Roma sembra Pasqua: nuovo guasto stamattina e nuova via crucis per i viaggiatori e pendolari che cercano di raggiungere il centro di Roma.\nIl guasto è stato comunicato direttamente dall'Atac: \"Il servizio sulla metro B è interrotto nelle tratte Monti Tiburtini-San Paolo e Ionio-San Paolo. La linea è attiva fra San Paolo-Laurentina e Monti Tiburtini-Rebibbia. 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Li hanno scoperti i carabinieri della compagnia di Legnano, in provincia di Milano, che hanno denunciato anche la madre del 27enne e una donna di 52 anni che in cambio di soldi accettava di portare a proprio nome la refurtiva nei 'compro oro' della zona.\n\nE l'indagine 'Griffe' è partita proprio dalla vetrina di un compro oro in cui era esposta una borsa Chanel da 3.500\neuro che era stata rubata ad agosto nell'appartamento di una 59enne. Alcune settimane fa la proprietaria ha notato la borsa e ha chiamato i carabinieri dicendo di poter dimostrare - grazie al numero di serie - che si trattava proprio della sua borsa.\n\nLegnano, famiglia di ricettatori: in casa un tesoro da 600mila euro I militari sono risaliti alla persona che l'aveva venduta al negoziante e hanno scoperto che si faceva accompagnare da due ragazzi. Sono dunque arrivati ai due cugini e al oro bottino che tenevano nell'appartamento di Legnano. Tra gli oggetti ecuperati ci sono anche rarità come 33 monete d'oro ungheresi e 5 austriache, un gettone d'oro prodotto nel 1961 dalla Telefunken per un concorso, un guanto in oro e un bracciale con sei placche d'oro su cui sono incise a rilievo le principali città italiane. E poi 12 orologi di lusso, penne, un computer, cellulari, collane e altro ancora.\n\nI furti sarebbero avvenuti nella zona del Legnanese ma sugli autori non ci sono ancora informazioni. Tutta la refurtiva è stata inserita nella sezione 'Oggetti rinvenuti' del sito internet carabinieri . Nella pagina bisogna indicare la provincia di Milano e la data del 18 settembre 2015 per arrivare alle schede dei preziosi. Chi dovesse riconoscere un oggetto come proprio deve contattare la compagnia di Legano indicando i riferimenti riportati nella scheda. Tags Argomenti: Legnano Provincia di Milano ricettazione Protagonisti:", "labels": [[372, 384, "Identification through man"]], "id": 275}, {"words": "Appartiene a un cittadino ucraino di 33 anni, Vasyl Nykolyuk, regolare in Italia, il cadavere carbonizzato trovato nel bagagliaio di un'Opel Vectra data alle fiamme all'alba di domenica 11 ottobre alle pendici del monte Misma, ad Albino. La conferma di quanto già sospettavano i carabinieri, che erano risaliti al nome del proprietario dell'auto attraverso il numero del telaio, è arrivata dai laboratori del Ris di Parma, come scrive oggi L'Eco di Bergamo.\n\nNykolyuk era il proprietario dell'auto e dal giorno del rogo era sparito. Incensurato, potrebbe aver litigato con dei connazionali, che lo avrebbero ucciso. In particolare gli inquirenti sono sulle tracce di due ucraini, che potrebbero però già essere tornati in patria.\n\nLa vettura, una Opel Vectra station wagon, è stata notata lungo una strada a fondo chiuso da un passante che ha avvisato\ncarabinieri e vigili del fuoco. Le condizioni del cadavere erano tali da non permettere il riconoscimento. Gli abitanti della zona avevano lamentato una situazione di forte degrado e insicurezza dovuti a prostituzione e spaccio. Tags Argomenti: bergamo provincia di Bergamo Protagonisti:", "labels": [], "id": 282}, {"words": "Prove di disgelo tra Matteo Salvini e Roberto Maroni sulla presenza dell'Ncd nella coalizione del centrodestra alle elezioni amministrative di Milano 2016. Dopo lo scontro a distanza dei giorni scorsi , il segretario federale della Lega e il governatore lombardo si sono incontrati ieri pomeriggio nella sede del Carroccio in via Bellerio. Per stemperare le tensioni in vista del consiglio federale della Lega lunedì dove Salvini ribadirà il suo veto sul partito di Angelino Alfano. A dispetto della foto ricordo raffigurante i due sorridenti che si stringono la mano postata su Facebook da Salvini (\"Alla faccia di chi litiga e parla a vanvera... avanti Lega!!!), le posizioni tra i due sarebbe rimaste distanti. Maroni favorevole all'alleanza con l'Ncd che fa parte della maggioranza che sostiene la sua giunta regionale, Salvini per il veto su Alfano.\n\nLe dimissioni del sindaco Marino a Roma, però, per la Lega trasformano di fatto la crisi dell'amministrazione della Capitale in un caso politico che mette nel mirino il premier Matteo Renzi, il vero bersaglio del leader del Carroccio. Salvini spera che ora che una possibile vittoria del centrodestra a Roma e un eventuale bis a Milano si trasformino in una spallata al governo che possa convincere anche una parte dell'Ncd a staccarsi da Alfano. Questo sarebbe il possibile compromesso sul quale Maroni alla fine avrebbe abbozzato. Per questo, Salvini dopo l'endorsement al leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni come possibile candidato sindaco del centrodestra a Roma, risponde con un no all'Fdi Ignazio La Russa che gli propone di fare un \"atto d'amore\" e di candidarsi sindaco a Milano.\n\n\"L'atto d'amore per la mia città è 365 giorni all'anno: si può fare anche da non candidato sindaco - taglia corto il numero uno della Lega - Confermando la linea concordata su Milano con Silvio Berlusconi la scorsa settimana che punta ad un esponente della società civile. \"Per Milano puntiamo a un candidato condiviso da tutti, anche non politico\". Nonostante il no ripetuto più volte dal filosofo-giornalista Paolo Del Debbio, che finora era stato considerato il più accreditato candidato sindaco del centrodestra per Milano Tags Argomenti: Protagonisti: roberto maroni Matteo Salvini Ignazio La Russa Giorgia Meloni", "labels": [[1428, 1438, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"], [1490, 1507, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"]], "id": 289}, {"words": "Via Martinetti Stavano tornando a casa dopo aver comperato monete d'oro e d'argento al mercatino di via Cordusio a Milano. Era circa mezzogiorno, in via Martinetti, padre e figlio, di 79 e 43 anni, sono stati affiancati in auto da due uomini col volto coperto che hanno cercato di strappare loro quattro valigette con le monete.\n\nDi fronte alla loro reazione, uno dei rapinatori ha sparato due volte: un proiettile ha danneggiato la finestra di un edificio, l'altro ha colpito di striscio alla nuca il padre che è stato portato in ospedale in condizioni non gravi. Il valore delle monete portate via - a detta dei due - è di circa 3mila, 4mila euro. Secondo le vittime i due potevano essere dell'Est europeo.\n\nI poliziotti hanno individuato l'auto usata dai rapinatori che è risultata rubata e hanno trovato anche la pistola: una Walther Pkk calibro 7,65. Il figlio, che invece ha subito alcune contusioni, ha rifiutato il ricovero in ospedale. Tags Argomenti: milano zona 1 milano zona 7 rapine Protagonisti:", "labels": [], "id": 290}, {"words": "Guasto all'aereo, sei ore di attesa per un volo Ryanair I 190 passeggeri del Palermo Verona sono bloccati dalle 15.25 all'aeroporto di Punta Raisi 17 ottobre 2015 Notifiche I passeggeri del volo Ryanair da Palermo a Verona sono bloccati da questo pomeriggio allo scalo Falcone Borsellino per un guasto al velivolo. La partenza era prevista per le 15.25. I 190 passeggeri sono saliti a bordo, ma sono stati fatti scendere. Il decollo è stato riprogrammato alle 17.30 e poi alle 19.45. I viaggiatori sono saliti di nuovo sull'aereo, ma poco dopo sono stati fatti scendere nuovamente. Al momento la partenza è stata riprogrammata alle 21.30.", "labels": [], "id": 295}, {"words": "REGGIO EMILIA - Quando si è accorto che stavano svaligiando la tabaccheria sotto casa, non ci ha pensato troppo: è uscito sul balcone e ha intimato - inutilmente - ai ladri di fermarsi. Poi ha sparato due colpi di pistola verso il loro furgone centrando il radiatore. Sventando il furto e guadagnandosi, così, il plauso della Lega Nord per \"l'uso deciso e preciso di una Smith&Wesson 357 Magnum\" e la lode per \"il coraggio, il sangue freddo ma soprattutto l'onestà\". Protagonista della vicenda - andata in scena la scorsa notte verso le 3.30 a Rolo, nel Reggiano - un pensionato 65enne, proprietario dello stabile di via Roma dove è stato tentato il furto di quattro macchinette videopoker, il cui intervento e l'allarme lanciato ai carabinieri ha permesso la cattura di un ventenne modenese, arrestato per furto aggravato, costretto alla fuga a piedi insieme a due complici ora ricercati dai militari.\nI tre, a bordo di un Fiat Ducato rubato poco prima a Novi di Modena, avevano preso di mira la tabaccheria ospitata nella struttura. 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Si è trattato di un errore materiale, spiegano dalla presidenza del Consiglio: chi era di turno alla redazione Internet ha per sbaglio aperto l’account di Palazzo Chigi e inviato il messaggio. Poi, accortosi dell’errore, lo ha cancellato e chiesto scusa agli utenti di Twitter. «Ci scusiamo con tutti per il tweet evidentemente sbagliato», è il messaggio che compare ora sull’account della presidenza del Consiglio.", "labels": [], "id": 309}, {"words": "Tasse, Iraq, immigrazione, riforme, rapporti con Berlusconi. Ma anche la questione romana con le dimissioni del sindaco Marino. Sono diversi i temi affrontati dal premier Matteo Renzi a Che tempo che fa . «Da segretario Pd - dice Renzi - non so se si è rotto qualcosa tra Marino e il Pd. Marino vinse le primarie un po’ a sorpresa e questo me lo rende simpatico perché vinse anche contro parte del Pd romano. Forse qualcosa si è rotto con la città». Sabella commissario al Comune di Roma? «Sabella è un ottimo nome - dice ancora Renzi - ma chi sarà il commissario lo deciderà il prefetto di Roma, nei prossimi mesi è fondamentale che chi può dare una mano a Roma lo faccia». E poi: «Non scelgo io il sindaco, non può essere il segretario del Pd a scegliere, saranno i cittadini», ha aggiunto Renzi.\n«Immigrazione, l’Italia non è più sol» «Finalmente stanno cambiando regole. L’Europa sta accettando il principio italiano, ma di questo non si parla. Negli ultimi mesi, persino Hollande e Merkel stanno arrivando sulla posizione italiana e finalmente non siamo più soli». Inizia parlando di immigrazione, l’intervento del premier Matteo Renzi alla trasmissione di Fabio Fazio. «L’Italia deve fare di più su cooperazione internazionale, tra 20 anni dobbiamo essere leader in Africa sulla possibilità di fare sviluppo -sottolinea ancora Renzi - Dobbiamo creare condizioni di sviluppo accanto all’accoglienza immediata».\n«Noi siamo i primi ad abbassare le tasse» Dopo aver parlato di politica estera (in particolare di Iraq e lotta a Isis), il premier risponde a una domanda di Fazio sui suoi rapporti con Silvio Berlusconi. «No, non mi parla più, è arrabbiato con me - scherza Renzi - E io non ci dormo la notte...». Quindi il premier passa ad affrontare i tempi di politica interna ed economica. In particolare sulla Legge di Stabilità Renzi incalza: «La legge di stabilità non dirò che è storica, ma riduce le tasse. E mi sembra divertente, perché è il segno che l’Italia può ripartire», dice. «Da quando ci siamo noi, la discussione è quali tasse abbassano quest’anno, a differenza delle finanziarie degli scorsi anni - sottolinea - Non dirò storica riduzione delle tasse - ha aggiunto Renzi - ma la legge di stabilità riduce le tasse, è il segno che l’Italia può ripartire».«Nella legge di stabilità ci sarà una misura ad hoc per portare in Italia 500 professori universitari anche italiani - annuncia ancora - Un modo per attrarre i cervelli con un concorso nazionale basato sul merito e gli diamo un gruzzolo per progetti di ricerca».\n«Iraq, decisione ancora non presa» Riguardo all’Iraq il premier ribadisce che «la decisione non è presa» su un eventuale coinvolgimento dell’Italia nei bombardamenti anti-Isis. «La decisione non è presa - ha spiegato Renzi - In linea di principio che si possa intervenire con le armi in certe situazioni è un dato di fatto ma la situazione irachena non ha queste caratteristiche almeno per il momento». «O riusciamo ad avere una strategia complessiva europea - dice ancora Renzi - o siamo tutti vittime di una strategia che va avanti giorno dopo giorno».", "labels": [], "id": 317}, {"words": "La sua pagina Twitter si è trasformata in un diario spagnolo. Nei due giorni di congresso del Ppe a Madrid Maurizio Gasparri, senatore di FI, è stato iperattivo sul social: decine di tweet, cronaca dei lavori accompagnati da diversi scatti, molti selfie, con Antonio Tajani e Lara Comi, con Alessandra Mussolini e i giovani azzurri. E foto dei leader europei, anche, scatti in posa con la sala dei delegati sullo sfondo, veduta aere di Madrid, le votazioni, l’arrivo di Silvio Berlusconi. «Anche perché siamo qui da delegati, a fare nulla di particolare, quindi c’è tempo per la cronaca via social e un po’ di selfie».\nUno in particolare con Viktor Orbán, leader ungherese, campeggia come copertina.\n«Lo stimo molto, ottima persona, l’ho conosciuto in Ungheria a marzo».\nNel giorno della riconciliazione Berlusconi-Merkel, il selfie con Orbán, protagonista di momenti di tensione con la cancelliera tedesca sull’immigrazione, può suonare come una provocazione?\n«Guardi, le rispondo su Twitter. ( E così Gasparri, ancora al telefono, pubblica una foto: al tavolo della presidenza Orban è seduto vicino alla Merkel, insieme a Daul, Juncker, Tusk ). Vede?».\nSì, quindi?\n«Orban è uno dei leader del Ppe. Quella dei popolari è una formazione con diverse sensibilità, ma la posizione del leader ungherese è chiaramente legittima ed è legittimo sostenerla. Io sull’immigrazione sono con lui».\nLe immagini del filo spinato ai confini, e non solo, hanno fatto discutere. «Berlusconi ha sempre insistito sulla necessità di risolverei problemi in Siria e in Libia, di contrastare l’Isis, di affrontare insomma le cause della migrazione. Sono d’accordo con lui. Poi c’è il problema di quelli che arrivano. Orban ha difeso i confini ungheresi. La Merkel ha detto: accogliamoli. Ma nel suo stesso partito si oppongono e lei stessa ha fatto marcia indietro. Distante da chi come Renzi e Alfano ha reagito portandoli in Italia».\nAnche Alfano è al congresso del Ppe, un selfie insieme?\n«Ne ho tante di foto con Alfano. Lui fa parte di un governo guidato da un partito che si riconosce nel Pse».\nIl congresso del Ppe segna il ritorno Il vostro leader, Berlusconi, sulla scena europea.\n«Mi avrebbe fatto piacere se avesse parlato, ma ha scelto di non intervenire in attesa di un risarcimento, il pronunciamento della Corte europea dei diritti dell’uomo. Ha avuto però incontri bilaterali con i leader. È stato accolto con entusiasmo da tutti, quando è entrato in sala c’è stata ressa intorno a lui e nessuno era intorno al tavolo della presidenza». E conclude: «C’è la Merkel, ora faccio una foto pure a lei».", "labels": [[1101, 1112, "Feminine article before surname"], [1731, 1740, "Feminine article before surname"], [2324, 2333, "Generic Masculine/Unmarked Masculine"], [2547, 2556, "Feminine article before surname"]], "id": 319}, {"words": "«Arriveremo al 2017 alla guida del G7 avendo terminato un complicato percorso di riforme che non ci vedono tutti sulla stessa linea d’onda ma sono oggettivamente riforme strutturali storiche: la riforma della Carta, la legge elettorale, il mercato del lavoro e il sistema educativo». Lo ha detto il premier Matteo Renzi parlando alla Camera n vista del Consiglio europeo del 15 e 16 ottobre. «Questo percorso terminerà nel 2016 con il referendum sulla riforma costituzionale», sottolinea, confermando la data per la consultazione popolare. Poi si andrà alle «elezioni nel 2018, alla scadenza naturale della legislatura».\nPolitica economica E grazie alle riforme fatte, ha sottolineato Renzi, il Paese ha il diritto «di dire con forza che la politica Ue di questi anni non ha prodotto i risultati sperati». «Gli Stati Uniti - ha aggiunto - in questi anni hanno avuto la forza di tornare alla crescita economica, l’Europa no. La politica economica europea di questi anni non ha funzionato». Ma per l’Italia si apre un periodo «“felix!”, fertile, dobbiamo avere la forza di inventare cose nuove»: «Terminato il percorso delle riforme, l’Italia potrà essere riferimento in Europa e nel mondo», ha detto. «Trovo - ha poi spiegato - che il periodo che si sta aprendo in Italia e in Europa sia molto interessante. 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Dopo la responsabilità civile dei magistrati, l’abrogazione dell’articolo 18 e il taglio delle tasse sulla casa, per chiudere il cerchio manca ormai soltanto la riforma delle intercettazioni, che non a caso i magistrati hanno eletto a linea di trincea.\nIl premier si attendeva l’offensiva delle toghe - il suo Guardasigilli l’aveva messo sull’avviso - ma non immaginava che il presidente dell’Anm Sabelli arrivasse a sostenere che «il tema delle intercettazioni è diventato più importante della lotta alla mafia» . Un oceano di distanza non basta ad attutire l’onda d’urto della reazione: «Si dà scandalo per coprire un altro scandalo?». Dietro una frase all’apparenza criptica si cela un’irritazione provocata dall’assenza di riconoscenza verso un governo che, finora, aveva scelto di mantenere un basso profilo e di non accendere i riflettori su un’inchiesta che sta colpendo proprio il Palazzo di giustizia considerato l’avamposto nella lotta al crimine organizzato: Palermo.\nLa voragine che si è aperta nel Tribunale del capoluogo siciliano sta inghiottendo i vertici della sezione Misure di prevenzione, per una presunta storia di corruzione e abuso d’ufficio legata alla gestione dei beni confiscati alla mafia, con un giro d’affari milionario che vede coinvolti un giudice e anche suoi familiari. Dal sindacato togato, nel giorno d’apertura del loro congresso, Palazzo Chigi si attendeva «almeno un cenno d’autocritica», invece «proprio mentre sono sotto scacco loro, pensano di mettere sotto attacco noi». È vero, il braccio di ferro tra il governo e l’Anm era già in atto, un conflitto strisciante che non era diventato guerra aperta perché - quando venne varata la norma sulla responsabilità civile dei magistrati - Renzi era riuscito a spostare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle loro ferie.\nMa il tema delle intercettazioni per l’Anm è un totem come lo era l’articolo 18 per i sindacati . E Sabelli ha sferrato il colpo, o forse si è sentito in dovere di sferrarlo, se è vero che - in recenti conversazioni riservate - ha confidato ad un esponente dell’esecutivo di sentirsi «pesantemente pressato dalla base», aggiungendo di non vedere «l’ora di finire il mandato». Il suo teorema, pronunciato per di più davanti al capo dello Stato, ha spinto - e non a caso - il vice presidente del Csm Legnini a prendere le pubbliche distanze. E soprattutto ha innescato la reazione del governo.\nIl primo ad accendere ieri i riflettori su Palermo e sul «messaggio devastante» che quell’indagine «per reati gravissimi» sta trasmettendo al Paese, è stato il ministro dell’Interno. Poco dopo - altro fulmine a ciel sereno - il ministro della Giustizia con un’inusuale dichiarazione all’ Ansa ha annunciato che «l’ispezione» al Tribunale siciliano «si chiuderà nel giro di alcuni giorni». Come non bastasse, Orlando ha voluto evidenziare una norma «da noi varata per mettere un tetto ai compensi degli amministratori di beni confiscati». Così ha messo il dito nella piaga, dando anche lui evidenza a un caso finito al centro di un’inchiesta.\nLe sortite dei due ministri sono parse altrettanti messaggi alle toghe e al loro presidente, una risposta all’ excusatio non petita pronunciata da Sabelli, che aveva respinto «la falsa immagine di una corporazione volta alla difesa dei propri privilegi», e aveva rigettato l’idea di una magistratura «rappresentata come un ceto elitario e oligarchico» . Sarà, ma da giorni sulle scrivanie di molti dicasteri e di Palazzo Chigi giace l’intervista a Panorama dell’avvocato Cappellano Seminara, coinvolto nell’indagine a Palermo. Una sua frase è segnata con l’evidenziatore: «In tutti i Tribunali ci sono familiari di giudici che assumono incarichi assegnati dallo stesso distretto giudiziario in cui operano i congiunti».\nCon l’approssimarsi della riforma sulle intercettazioni era chiaro che la tregua tra Renzi e le toghe non avrebbe retto. Non è ancora chiaro, però, fino a che punto si spingerà il conflitto, in una fase segnata da scandali e manette.\nDi certo il premier non poteva che reagire davanti al teorema di Sabelli: «La nostra generazione di politici - dice Alfano come a farsi portavoce del governo - è quella che ha più contrastato la mafia e che ha ottenuto grandi risultati». La miccia è accesa.", "labels": [], "id": 335}, {"words": "«Se sindacati e Confindustria non si mettono d’accordo» sulla riforma dei contratti «interveniamo noi. E lo stesso vale per gli scioperi. O si mettono d’accordo o lo facciamo noi. Per gli scioperi «bisogna trovare una soluzione. Non può essere che il primo che si alza ogni venerdì blocca una città». 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Ma a differenza degli eremiti del passato, Rachel non vive in una grotta ma in una casa della campagna inglese e tiene i contatti con il mondo esterno tramite Twitter. «L’immagine tipica dell’eremita è che si tratti di un uomo con la barba lunga che vive in una grotta - dice Rachel - evidentemente niente di tutto questo mi rappresenta. Comunicare sui social è importante - dice ancora - i miei tweet sono rari ma preziosi per me. Sono una eremita ma sono anche un essere umano». Nonostante le sia stato diagnosticato un cancro all’inizio dell’anno, Rachel ha comunque deciso di continuare a vivere in solitudine. 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Obiettivo: arrivare ad avere meno del 18% di massa magra nel corpo. Nei 60 giorni che precedono la sfilata le modelle vengono settimanalmente visitate da un nutrizionista che misura il loro livello di grasso, di massa muscolare e ritenzione idrica (che deve essere totalmente assente il giorno dello show). Ogni giorno devono bere almeno un litro di acqua e nutrirsi soltanto con verdure e proteine magre, ovvero pasti a base di due fette di tacchino rigorosamente scondite, albume d’uovo, uova polverizzate, yogurt scremato e frullati di frutta e verdura.\nshadow carousel Gli angeli di Victoria?s Secret a dieta ferrea Gli angeli di Victoria?s Secret a dieta ferrea Gli angeli di Victoria?s Secret a dieta ferrea Gli angeli di Victoria?s Secret a dieta ferrea Gli angeli di Victoria?s Secret a dieta ferrea Gli angeli di Victoria?s Secret a dieta ferrea Il programma di fitness Il nutrizionista prescrive inoltre agli Angeli frullati di proteine e vitamine per tenere alto il livello di energia in questo periodo di allenamento ginnico estremo: «Le modelle sono trattate come atleti, anzi, quasi peggio e devono lavorare duramente sia sull’alimentazione sia in palestra» dice Neophitou. Le fa seguito Dan Roberts, trainer di tutte le modelle di Victoria’s Secret che svela la sua tecnica per il fitness perfetto, “Methodology X”: «Si inizia con 30 minuti di esercizi di tonificazione al giorno, il tempo ideale per insegnare correttamente la postura da tenere in passerella» dice. E aggiunge: «Dopo una settimana il programma di allenamento prevede un’ora e mezza di lavoro al mattino e un’ora e mezza al pomeriggio». Squat, addominali obliqui, pesi per le braccia (fino a 60 kg di sollevamenti) e fitball.\nshadow carousel Quasi irreali. Ma la perfezione non esiste Quasi irreali. Ma la perfezione non esiste Quasi irreali. Ma la perfezione non esiste Quasi irreali. Ma la perfezione non esiste Quasi irreali. Ma la perfezione non esiste Quasi irreali. Ma la perfezione non esiste\nSoltanto liquidi Ma dieci giorni prima della sfilata, si cambia ritmo e tono: per le modelle inizia una dieta priva di solidi, che prevede solo frullati di proteine che includono uova in polvere. Fino ad arrivare a due giorni prima, quando è concesso soltanto di bere. Niente cibo, soltanto acqua, precisamente 4 litri di acqua al giorno. L’apice della dieta, dodici ore prima dello show: non si mangia e non si beve. «Le diete iperproteiche sono dannose per il nostro organismo e possono danneggiare reni e fegato» dice il professor Nicola Sorrentino, nutrizionista che aggiunge «l’acqua fa bene ma non si può bere solo acqua per vivere! Le modelle per dare questa immagine di magrezza e sensualità rinunciano allo stare bene. E poi, diciamocelo, una ragazza farebbe qualsiasi cosa per non perdere il posto su quella passerella». Dopo lo show, tutte libere. Ognuna fa come le pare. E le chiacchiere che circolano parlano di super top lanciate sui cibi del fast food e sulle bibite gassate. Per loro diventa un’eccezione ciò che normalmente fanno le ragazze comuni.", "labels": [[7, 45, "Asymmetric usage of Tropes and Tone (Methaphors, Simile, Metonymy, Sineddoche, Euphemism ...)"], [493, 503, "Identification through gender/role (unneeded usage of \"mamma\")"], [681, 692, "Usage of physical characteristics to describe and present women"], [698, 712, "Usage of physical characteristics to describe and present women"], [1287, 1297, "Asymmetric usage of Tropes and Tone (Methaphors, Simile, Metonymy, Sineddoche, Euphemism ...)"], [1319, 1333, "Usage of physical characteristics to describe and present women"], [1334, 1344, "Asymmetric usage of Tropes and Tone (Methaphors, Simile, Metonymy, Sineddoche, Euphemism ...)"], [1366, 1380, "Usage of physical characteristics to describe and present women"], [1381, 1391, "Asymmetric usage of Tropes and Tone (Methaphors, Simile, Metonymy, Sineddoche, Euphemism ...)"], [1413, 1427, "Usage of physical characteristics to describe and present women"], [1428, 1438, "Asymmetric usage of Tropes and Tone (Methaphors, Simile, Metonymy, Sineddoche, Euphemism ...)"], [1460, 1474, "Usage of physical characteristics to describe and present women"], [1475, 1485, "Asymmetric usage of Tropes and Tone (Methaphors, Simile, Metonymy, Sineddoche, Euphemism ...)"], [1507, 1521, "Usage of physical characteristics to describe and present women"], [1522, 1532, "Asymmetric usage of Tropes and Tone (Methaphors, Simile, Metonymy, Sineddoche, Euphemism ...)"], [1554, 1568, "Usage of physical characteristics to describe and present women"], [1628, 1639, "Asymmetric usage of Tropes and Tone (Methaphors, Simile, Metonymy, Sineddoche, Euphemism ...)"], [1791, 1797, "Generic Masculine/Unmarked Masculine"], [3444, 3455, "Identification through gender/role (unneeded usage of \"mamma\")"], [3754, 3760, "Asymmetric usage of adjectives"]], "id": 368}, {"words": "I bambini potranno andare a scuola solo se in regola con le vaccinazioni: la proposta arriva dagli assessori alla Sanità delle Regioni, che ne hanno discusso durante la riunione della Commissione sanità dedicata al nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale, in corso di lavorazione. Si è ipotizzato anche di non ammettere nelle scuole i bambini che non siano vaccinati ( SEI D’ACCORDO? VOTA ). «Non vietiamo l’accesso alla scuola pubblica ma ci poniamo il tema che la frequenza della scuola sia coerente alle vaccinazioni obbligatorie», ha osservato il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Sergio Venturi. Il nuovo Piano vaccinale (quello precedente copriva il triennio 2012-2014) sarà sottoposto il 20 ottobre all’attenzione dei governatori nel corso della Conferenza delle Regioni e successivamente, all’esame della Conferenza Stato-Regioni. «Il nuovo piano nazionale dei vaccini è non più rinviabile anche a fronte della recrudescenza di diverse malattie infettive», ha aggiunto l’assessore Venturi, che guida la sanità in Emilia Romagna.\n«Tutelare il diritto alla salute» Che a scuola sia presentato il libretto vaccinale è già previsto nel piano vaccinale attuale, messo a punto nel 2012 dal Ministero della Salute. Finora però, anche se non in regola con i vaccini obbligatori, i bambini venivano ugualmente iscritti e ammessi alla frequenza. «Il diritto all’accesso agli studi è costituzionale, così come lo è il diritto alla salute - ha spiegato Venturi -. Se c’è un bambino immunodepresso il compagno di banco prende una malattia infettiva, è giusto che venga tutelato. Il mondo è cambiato e abbiamo tassi di copertura vaccinale molto bassi. È un tema sul quale tutti gli assessori hanno concordato che bisogna parlarne, ma non vietiamo nulla. Credo che tra Governo e Regioni se ne debba discutere e assumere una posizione».\nIl dibattito alla Camera In contemporanea con il dibattito tra gli assessori alla Sanità, il deputato Filippo Crimì (Pd), ha presentato una proposta di legge che va nella stessa direzione. E dunque l’ipotesi è che il nuovo Piano di prevenzione vaccinale, che costerà 200 milioni in più rispetto al precedente per l’introduzione di nuove vaccinazioni, preveda anche di non ammettere nelle scuole i bambini che non siano in regola con il libretto di immunizzazione. «Per combattere l’allarmante calo delle vaccinazioni nel nostro Paese ho deciso con alcuni colleghi di intervenire con norme idonee, presentando alla Camera un progetto di legge che reintroduce l’obbligo di vaccinazione per i bambini che frequentano le scuole dell’obbligo» ha detto Crimì. C’è anche però chi frena: «È importante la massima attenzione sui vaccini, quindi bene le campagne informative, ma è davvero eccessiva l’ipotesi di negare le iscrizioni nelle scuole ai bambini non vaccinati. Il loro diritto all’istruzione va garantito» ha fatto notare la capogruppo Pd nella commissione Affari sociali, Donata Lenzi.\nIl nuovo Piano nazionale Sempre alla Camera, in Commissione Affari Sociali, è stata presentata una risoluzione che impegnerà il Governo a promuovere una migliore informazione sui vaccini affinché, come spiega la prima firmataria Vittoria D’Incecco (Pd), «tutte le persone interessate possano fare la scelta migliore in modo consapevole». Il testo verrà probabilmente approvato già giovedì, per andare poi in Aula. Prevede, inoltre, un «rapido aggiornamento del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2012-2014, anche valutando l’inserimento dei nuovi vaccini disponibili e di comprovata efficacia e l’ampliamento delle popolazioni che possono usufruire della gratuità». Nella risoluzione si chiede di abbassare, da 65 a 60 anni, l’età per la vaccinazione antinfluenzale gratuita ed estendere il tipo di vaccini raccomandati. Per quanto riguarda bambini e ragazzi, «anche al fine di ridurre le differenze regionali a riguardo, che costituiscono una discriminazione nell’accesso alla prevenzione», propone di inserire tra i raccomandati l’antivaricella, il vaccino contro il meningococco B e l’antirotavirus. «I primi interventi dei parlamentari della Commissione - sottolinea D’Incecco - hanno evidenziato una carenza nell’informazione data prima di somministrare il vaccino, su rischi e benefici dello stesso. Nel testo definitivo verrà quindi messa in evidenza la necessità di un migliore consenso informato, con l’aiuto di pediatri di libera scelta e medici di base».\n«Stop al federalismo vaccinale» Dal canto loro, i pediatri chiedono un sistema vaccinale unico, nazionale, moderno, aggiornato, superando il federalismo vaccinale, «illogico, irrazionale e che produce sprechi enormi»: è scritto in una lettera firmata dall’Associazione culturale pediatri (Acp) e inviata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Sul tema è stata avviata una petizione tra gli operatori sanitari, che ha già raccolto oltre 1.600 adesioni solo sul passaparola. «Vedere 22 apparati indipendenti che pensano, si organizzano, decidono in modo diverso e a volte contrastante è illogico e pericoloso» scrivono Paolo Siani, presidente Acp, e Rosario Cavallo, responsabile Acp malattie infettive. Il federalismo vaccinale incentiva «pensieri su interessi diversi da quello della salute (allontanando i cittadini dalle vaccinazioni), vanifica tentativi di verifica e controllo impedendo una attenta politica di prevenzione - continua la lettera -, produce sprechi enormi con la moltiplicazione di commissioni, gare di appalto, obiettivi differenti, e offende l’epidemiologia. Ci sono vaccini diversi per le stesse malattie nelle diverse regioni, come se gli agenti infettivi riconoscessero e rispettassero le frontiere regionali». 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L’allarme viene da uno studio condotto dalla Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva (Siti) e dal Ministero della Salute. «Lo studio conferma gli allarmi dei giorni scorsi - spiega Carlo Signorelli, presidente Siti -, con solo 5 Regioni che raggiungono i livelli di sicurezza nella copertura vaccinale. Per invertire il trend serve innanzitutto che si vari il nuovo Piano vaccinale, ma anche un maggiore lavoro sulla comunicazione, specie sui social media che sono la fonte principale della disinformazione». Secondo lo studio, il tasso di copertura per polio e difterite è sceso su scala nazionale al 94,7%, quello per il tetano al 94,8%, epatite B e pertosse al 94,6% mentre l’ hemophilus influentiae al 94,2%. Per morbillo, rosolia e parotite il livello è ancora più basso, fermo all’86,6%. Ultima in classifica la percentuale per il meningococco C: 74,9%. In queste condizioni, sottolinea Signorelli, la proposta di reintrodurre l’obbligo vaccinale per chi frequenta la scuola è giustificata dal punto di vista scientifico. «Ci sono vaccinazioni come quella contro il tetano che se non vengono fatte mettono in pericolo il singolo - sottolinea l’esperto -, mentre per quasi tutte le altre avere un gruppo rilevante che non si vaccina sta a significare che anche gli altri sono a rischio. Può avere un senso quindi pretendere la vaccinazione in quelle situazioni, come a scuola, in cui ci sono persone che non si possono vaccinare e quindi sono a rischio se circola il virus».", "labels": [[4718, 4729, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"]], "id": 375}, {"words": "Lo spagnolo Marc Marquez ha ottenuto la pole position al Gran premio d’Australia, terz’ultima prova del Mondiale di MotoGp. Sul circuito di Phillip Island, il campione del mondo in carica ha fermato il crono su 1’28”364, precedendo di 316 millesimi Andrea Iannone (Ducati) e l’altro spagnolo Jorge Lorenzo (Yamaha). Il leader della classifica piloti, Valentino Rossi (Yamaha), partirà dalla terza fila con il settimo tempo a 650 millesimi da Marquez. In seconda fila Dani Pedrosa (Honda), Cal Crutchlow (Honda) e Maverick Vinales (Suzuki). Decimo tempo per Andrea Dovizioso su Ducati.\nScintille Lorenzo-Iannone Polemica tra Lorenzo e Iannone al termine della sessione di prove, con lo spagnolo che ha accusato l’italiano di aver preso la sua scia per realizzare il secondo tempo e sopravanzarlo sulla griglia di partenza. «Chi non sarebbe arrabbiato? Fai il massimo per cercare un tempo molto veloce, ma se offri anche una scia a Iannone è possibile che ti superi ed è quello che è successo. Peccato, la seconda posizione era meglio della terza, specie considerando che Iannone fa le partenze veloci ed è difficile superarlo nelle prime curve ma alla fine ho fatto il massimo in tre giri e ho fatto il miglior tempo che potevo fare». «La qualifica è la qualifica», ha replicato Iannone. «Jorge era dietro di me nel giro di lancio, era più veloce, mi ha superato e io ho sfruttato questa occasione. È stato un grande aiuto. La qualifica è una lotta a chi fa meglio e ognuno tira acqua al suo mulino».", "labels": [], "id": 378}, {"words": "Messico, massima allerta per l'arrivo dell'uragano Patricia Dichiarato lo stato d'emergenza nell'ovest del Paese | AGR - Corriere TV gli argomenti link email È stato di emergenza in Messico, dove si avvicina Patricia, un uragano di categoria 5, la più alta della scala. Patricia sta procedendo verso la costa sud occidentale del Messico ad una velocità di 17 chilometri orari. 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Communication Solutions \nRCS MediaGroup S.p.A. - Divisione Quotidiani Sede legale: via Angelo Rizzoli, 8 - 20132 Milano | Capitale sociale: Euro 762.019.050 \nCodice Fiscale, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155 | R.E.A. di Milano: 1524326", "labels": [], "id": 390}, {"words": "La minaccia viene dal cielo: così il gabbiano cattura il polpo Il gabbiamo predatore si tuffa e cattura il polpo. Le immagini sono state scattate in California, alla Bolsa Chica Wetlands Reserve (Olycom)", "labels": [], "id": 396}, {"words": "Un centinaio di studenti ha protestato in piazzale Aldo Moro, proprio di fronte all’ingresso principale dell’Università La Sapienza, per chiedere l’accesso libero e gratuito a Maker Faire 2015 , la fiera dell’innovazione europea organizzata all’interno della cittadella universitaria, con l’interruzione delle attività didattiche per tutto il weekend. Cinque le persone fermate dalle forze dell’ordine.\nshadow carousel Alla Sapienza scontri tra studenti e forze dell?ordine Alla Sapienza scontri tra studenti e forze dell?ordine Alla Sapienza scontri tra studenti e forze dell?ordine Alla Sapienza scontri tra studenti e forze dell?ordine Alla Sapienza scontri tra studenti e forze dell?ordine Alla Sapienza scontri tra studenti e forze dell?ordine \nIntervenute le forze dell’ordine L’ingresso dell’università è stato protetto dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa, che hanno disperso la piccola folla con una carica e hanno fatto ricorso all’uso di idranti da quattro mezzi della polizia. Tutto questo è accaduto mentre alla biglietteria del Maker Faire centinaia di visitatori erano in attesa di entrare. All’origine delle proteste la denuncia da parte dei manifestanti di un uso privatistico delle strutture pubbliche, l’interruzione delle attività di ricerca, l’assenza di dialogo con il rettore Eugenio Gaudio e la mancata trasparenza sull’utilizzo dei ricavi derivanti dall’evento.\nI fermi In cinque sono stati fermati durante la protesta degli studenti davanti all’ingresso della Sapienza. I manifestanti, fanno sapere dalla Questura, erano tenuti sotto controllo dalle forze dell’ordine, ma all’improvviso hanno tentato di forzare il cordone formato dagli agenti a protezione dell’ingresso dell’università. I poliziotti, dopo averli respinti, ne hanno fermati cinque.", "labels": [], "id": 406}, {"words": "A Udine e Pordenone si lamentano perché il friulano è una lingua e non un dialetto. Poi, in pianura, perché una delle espressioni è tipica della parlata delle montagne. A Gorizia criticano la scelta di inserire la provincia nell’Area 8, quella dei dialetti veneti: gran parte dei comuni (15 su 25) sono friulanofoni e non venetofoni. Fosse stato scelto il friulano, e quindi l’Area 3, probabilmente si sarebbero lamentati i restanti dieci comuni. Finito? No. Anche a Trieste, finita in Area 8, gli scontenti non mancano: la città conta una sola espressione delle sei messe a disposizione dalla Ferrero. Insomma, riassumendo: in Friuli Venezia Giulia la mossa di Nutella, che ha appena lanciato le «Dialettichette» personalizzando le etichette dei suoi barattoli con 135 espressioni dialettali, ha scatenato un vespaio di polemiche.\nGli errori Non è finita qui. Perché poi ci si mettono anche i «puristi» delle diverse parlate. A Trieste, per esempio, si sottolinea che l’unica espressione che può essere interpretata come tipica della città è «femo festa!»: «suona» come triestino, ma non è particolarmente utilizzata nella vita di tutti i giorni. Nell’area del friulano, invece, c’è chi punta il dito sugli errori, da «biel et bon» (dove la «et» dovrebbe essere una «e») a «figòt» (parola dove non va l’accento). E poi c’è quel «pulìt» che si usa solo in una piccola area. Ma non solo: la pagina Facebook della testata in friulano «La Patrie dal Friul» ha diffuso sul social un grafico in cui segnala, punto per punto, tutti gli errori della Ferrero.", "labels": [], "id": 413}, {"words": "PESCARA. «L’ho perdonato, non era lui in quel momento. Ora proviamo a ricominciare insieme». A parlare è Patrizia Silvestri, avvocato e moglie di Massimo Maravalle, l’informatico di 48 anni che la notte tra il 17 e il 18 luglio dell’anno scorso, a Pescara, nella propria abitazione, si alzò dal letto, raggiunse la stanza del figlio adottivo di cinque anni e lo soffocò nel sonno «in preda a un delirio letale, paranoide e persecutorio». E cercò di fare altrettanto con lei. Da qualche giorno Patrizia e Massimo hanno iniziato la loro seconda vita. Lui, non punibile perché incapace di intendere e di volere quando uccise, ha riacquistato la libertà dopo appena quattordici mesi di permanenza nella casa di cura e custodia dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, in provincia di Caserta.\n«non è pericoloso» La nuova perizia dello psichiatria bolognese Renato Ariatti (lo stesso chiamato a dare pareri su Annamaria Franzoni e Bernardo Provenzano e più di recente su Luca Giustini che ad Ancona, esattamente un mese dopo il delitto di Pescara, uccise la figlia a coltellate) ha stabilito che in questa fase Maravalle non è socialmente pericoloso a patto che segua spontaneamente le cure e assuma con regolarità i farmaci prescritti. La certezza assoluta che l’informatico pescarese segua le prescrizioni, però, non c’è. E così il gip del tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, ha disposto per lui l’applicazione della misura della libertà vigilata. Maravalle non ha libertà assoluta di movimento, ma quasi. Unico suo obbligo è quello di presentarsi presso il Centro di Salute Mentale di Pescara, due giorni a settimana, «per relazionare in merito alla attualità e tipologia delle cure farmacologiche seguite». Una decisione contro la quale la Procura potrebbe ricorrere.\nL’adozione Maravalle è tornato con la moglie nella stessa casa dove avvenne la tragedia. Qui è come se l’immagine di Maxim fosse impressa dovunque.«Era un bambino dolcissimo» ricorda Patrizia. La coppia lo aveva portato dalla Russia in Italia, nel 2012, tramite una procedura di adozione internazionale. Tante le premure rivolte dai due a questo angelo biondo e dagli occhi azzurri che aveva rallegrato e reso frizzante la loro quotidianità. Poi, all’improvviso, il raptus. Il «disturbo psicotico atipico» di cui Maravalle soffre, in concomitanza con la sospensione dei farmaci che abitualmente assumeva, quella notte lo trasforma di colpo nell’assassino del figlio. Lo stesso che, insieme alla consorte, aveva voluto a tutti i costi. «La perdita di Maxim è il dolore più grande che abbiamo – dice oggi lei - . E Massimo è ancora più affranto per non aver compreso che la malattia gli faceva vedere le cose in maniera completamente distorta».\nL’indagine Patrizia Silvestri, insieme al marito, è attualmente indagata per falso in concorso. La coppia è accusata di aver omesso il reale stato di salute di lui nel corso dei colloqui sostenuti per l’adozione con i servizi sociali del Comune di Pescara. Nella vicenda, peraltro, risultano indagati per falso anche il medico di base e un medico della Asl. «Ma non erano gli assistenti sociali a dover valutare in quei colloqui l’aspetto medico di Massimo – sostiene Patrizia, che lavora in un noto studio legale della città – tanto è vero che non ci sono state mai poste domande in tal senso. Inoltre noi avevamo presentato alla Asl un certificato da cui si evincevano sia la patologia di mio marito sia la posologia dei farmaci che assumeva. Non è vero infatti che lui non si curava. Lavorava e stava bene, tutti possono testimoniare questo e anche il fatto che era pieno di attenzioni per me e Maxim». Patrizia lancia accuse a chi, secondo lei, avrebbe dovuto informarli preventivamente dei rischi della malattia: «Nessuno ci ha mai messo davvero in guardia, nessuno, e la sospensione dei farmaci era stata concordata con lo specialista. Mio marito non si sarebbe mai sognato di interrompere le cure».\nLa malattia Le medicine non sono l’unico appiglio a cui Massimo Maravalle potrà aggrapparsi. «L’assunzione regolare dei farmaci è la conditio sine qua non - spiega lo psichiatra Ariatti - tuttavia ora le cose sono diverse. 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Giuseppe Pignatone, 66 anni, dal 19 marzo del 2012 a capo della Procura di Roma, non è una stella dell’antimafia, anche se ha lavorato a fianco di Pietro Grasso per la Direzione distrettuale antimafia, anche se ha firmato l’inchiesta che ha portato all’arresto di Totò Cuffaro e al carcere per Totò Riina e anche se ha coordinato le indagini che hanno portato all’arresto di Provenzano. Perché successi, minacce, pressioni, non hanno mai cambiato il suo modo di operare. Dai clan di ‘ndrangheta sgominati a Reggio Calabria a Mafia Capitale, quando il suo nome è rimbalzato su tutti i media per l’inchiesta che ha travolto Roma qualche mese fa, Pignatone ha continuato a dire: «Le inchieste si fanno per celebrare processi e produrre sentenze». Un metodo rigoroso, apprezzato da chi lavora con lui, molto meno da chi lo teme: «Ha già buttato all’aria la Calabria- disse Massimo Carminati quando arrivò nella capitale - butterà all’aria anche Roma». 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L’appartamento era dotato di antifurto, quindi è quasi certo che sia stato proprio Boggio ad aprire la porta all’assassino. Altri condomini hanno puntato l’indice su una serie di furti avvenuti negli ultimi giorni in appartamenti, cantine e persino nella sede del comitato inquilini. «Hanno portato via cose di scarso valore come pacchi di pasta e di farina. Non vorremmo che lo stesso ladro abbia approfittato della bontà d’animo del signor Giovanni per colpirlo e rubargli quel poco che aveva».", "labels": [[1124, 1130, "Masculine of Professions (and grammatical mismatch)"]], "id": 425}, {"words": "Il Sannio è in queste ore una provincia disastrata. Oltre trenta i Comuni in emergenza idrogeologica a causa della pioggia che dopo le enormi precipitazioni di due giorni fa non ha mai smesso di cadere con insistenza. Tanto da fare esondare i fiumi Calore, Tammaro e Fortore. Abitazioni allagate, strade interrotte, ponti crollati, coltivazioni spazzate via dall’impeto dell’acqua. 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Con il persistere della pioggia l’onda continua a gonfiarsi, e c’è il timore fondato che piombando sul paese possa non più soltanto danneggiare le case che incontra sul suo percorso, ma letteralmente trascinarle via.\nBenevento, scuole chiuse fino a sabato Anche a Benevento il sindaco Fausto Pepe ha lanciato un appello ai suoi concittadini, invitando gli abitanti dei quartieri più colpiti dall’alluvione a lasciare le proprie case, o quantomeno a trasferirsi ai piani alti, nel timore di nuovi allagamenti. Nel capoluogo le scuole restano chiuse almeno fino a sabato e non è ancora detto nemmeno che riaprano la prossima settimana. Paralizzata anche l’attività industriale: non solo il pastificio Rummo, dove il bilancio dei danni agli impianti è ancora parziale ma i titolari fanno sapere di aver potuto salvare circa l’ottanta per cento dei prodotti finiti, ma anche nelle numerose aziende di vini e di olii che operano nella zona.\nIpotizzato reato di «inondazione colposa» E mentre verso il Sannio sono in viaggio squadre di volontari della Protezione civile provenienti da Marche, Umbria e Toscana, il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha lasciato Milano, dove era impegnato a Expo, per raggiungere Benevento e tenere una riunione in prefettura. Già aperto in Procura un fascicolo per stabilire eventuali responsabilità nelle gravi conseguenze provocate dal maltempo. Il reato ipotizzato è quello di inondazione colposa, e per ora non ci sono nomi iscritti nel registro degli indagati. 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A inviarlo l’organizzazione dei Cristiani Lgbt che si pone l’obiettivo di «aiutare le comunità cattoliche ad essere, sempre più, un luogo di accoglienza, giustizia e uguaglianza nella diversità».E domenica è arrivato anche il punto di vista del cardinal Walter Kasper, tra i più vicini a Papa Bergoglio. Per il porporato tedesco «gay si nasce» e per questo la Chiesa deve affrontare la questione con una nuova pastorale.\nNecessità di una Chiesa con le porte aperte Domenica, nella prima giornata dedicata al Sinodo della Famiglia, Papa Francesco aveva parlato della necessità di una Chiesa con le porte aperte: «Una Chiesa con le porte chiuse - ha detto Bergoglio - tradisce se stessa e la sua missione, e invece di essere un ponte diventa una barriera». Il Papa ha sottolineato che: «l’uomo che sbaglia deve essere sempre compreso e amato», e «la Chiesa deve cercarlo, accoglierlo, accompagnarlo».", "labels": [[1324, 1330, "Generic Masculine/Unmarked Masculine"]], "id": 432}, {"words": "È destinato martedì a tagliare il traguardo dell’approvazione definitiva in Parlamento il disegno di legge sul «diritto alla continuità affettiva dei bambini in affido familiare». La normativa consente ai coniugi, sposati da almeno tre anni, che hanno in affido temporaneo dei bambini, «di avere una corsia preferenziale per accedere all’adozione». Si tratta di evitare che legami consolidati nel tempo vengano ingiustamente recisi, creando situazioni di ulteriore disagio a un’infanzia già traumatizzata. Il confronto parlamentare su questo disegno di legge ha avuto un’accelerazione nel momento in cui si è rinunciato a estenderla ai single. Le forze moderate, infatti, avevano intravisto nella possibilità di passare dall’affido all’adozione, offerta anche ai single, una scorciatoia per le coppie omosessuali, all’interno delle quali uno dei due componenti avesse avuto da solo, e da tempo, un bimbo in affido, di aggirare il divieto e consentirne l’adozione.\nNel frattempo, con un iter molto più difficile , è avanzato in Parlamento il ddl sulle coppie di fatto. Anche qui il timore che la normativa potesse permettere alle coppie «omo» l’adozione ha prevalso su tutto il dibattito. Ora un emendamento del Pd potrebbe raccogliere intorno a sé una sufficiente maggioranza. È quello che prevede che il figlio di uno dei partner possa essere non adottato ma almeno dato in affidamento all’altro componente della coppia, con provvedimento rinnovabile ogni due anni, fino al raggiungimento della maggiore età del minore. Ma fermarsi sulla soglia dell’affidamento, escludendo quella successiva dell’adozione, potrebbe non bastare a evitare che questo passaggio avvenga. Basterebbe che un giudice giudicasse incostituzionale l’esclusione dei single dall’applicazione della normativa sull’affido che oggi taglierà il traguardo parlamentare. Un «cavallo di Troia» affidato ancora una volta all’iniziativa della magistratura che farebbe saltare i paletti messi dalla politica.", "labels": [], "id": 438}, {"words": "Passata alla storia come la Saponificatrice di Correggio, Leonarda Cianciulli con i suoi tre omicidi ha riempito le pagine dei giornali dell’epoca, è stata oggetto di studi di criminologi e psichiatri, protagonista di film, di pièce teatrali, di canzoni e di molti libri che hanno cercato di ricostruire la vera di quella che è considerata una delle più terribili serial killer della storia. Tra il 1939 e il 1940, uccise e fece a pezzi per poi sciogliere nella soda caustica i corpi di Ermelinda Faustina Setti, Clementina Soavi e Virginia Cacioppo, tre donne che avevano avuto la sfortuna di frequentare la sua casa. La Cianciulli, raccontano le cronache di allora, è una donna socievole che aveva avuto una vita difficile: l'infanzia povera in un paese dell'Irpinia, qualche piccola truffa per sopravvivere, tre aborti, dieci figli morti in fasce e una madre che aveva osteggiato il suo matrimonio e in punto di morte aveva maledetto lei e tutta la sua prole.\nScompare la prima donna\nDopo il terremoto che colpisce l’Irpinia nel 1930, Leonarda Cianciulli si trasferisce con il marito a Correggio, conquista un discreto benessere e una certa fama commerciando in abiti e mobili usati, leggendo le carte e preparando amuleti e pozioni, abile pasticciera intrattiene molte donne del paese che frequentano numerose la sua casa. A far scattare la follia omicida è, come scrive lei stessa nel suo lungo memoriale, “Confessioni di un’anima amareggiata”, uno spaventoso incubo, la defunta madre Emilia le appare in sogno minacciosa e terribile, per Leonarda Cianciulli è un segnale evidente: uno dei suoi figli sta per perdere la vita. Nella sua mente malata si fa strada un’unica soluzione possibile: compiere sacrifici umani per placare il demone della madre\nScompare la prima donna", "labels": [[619, 632, "Feminine article before surname"], [680, 689, "Asymmetric usage of adjectives"], [1744, 1755, "Identification through man"]], "id": 446}, {"words": "Al «Westchester County Airport» succede poco o nulla. I passeggeri non sono tanti (circa quattromila al giorno). I velivoli che arrivano sono piccoli. Fatta eccezione per il laghetto in fondo alla pista principale e al bosco intorno non c’è molto in questo scalo che sta sul confine tra lo Stato di New York e quello del Connecticut. Finora. Perché nei prossimi mesi il «Westchester County Airport» — a 53 chilometri dalla Quinta Strada, la via dello shopping della «Grande Mela» — diventerà noto a noi europei come lo sono diventati, negli ultimi anni, Charleroi (Bruxelles)e Billund (Danimarca), Stansted (Londra) e Beauvais (Parigi). Piccoli e medi hub, non vicinissimi alle grandi città, ma d’interesse per le compagnie low cost e per noi visto che ci fanno andare ovunque nel Vecchio Continente con pochi euro.\nAerei di ultima generazione Dopo dichiarazioni spesso strampalate e progetti lunghi diversi anni stavolta l’obiettivo è più vicino: volare con 200-300 euro (andata e ritorno) dall’Europa agli Usa è già nero su bianco per diverse compagnie. Grazie ai costi bassi offerti dagli scali americani lontani dalle metropoli, come appunto il «Westchester County Airport». Ma anche al prezzo ai minimi storici del carburante (seconda voce di spesa per i vettori, dopo il personale) e con il contributo di una nuova generazione di aerei in grado di percorrere lunghe distanze consumando meno. Come gli Airbus 330 o i Boeing 737 Max.\nGli scali «periferici» per San Francisco e Miami Ecco il low cost intercontinentale. Così per andare a San Francisco si atterrerà 32 chilometri più in là, a Oakland. Per visitare Boston si scenderà al «T. F. Green Airport» vicino Providence (Rhode Island), 93 chilometri più a sud. Per farsi il bagno a Miami Beach e a Key West toccherà metter piede a Fort Lauderdale situato a 45 chilometri. Per godersi il panorama di Seattle e Vancouver (Canada) si prenoterà per Portland, in Oregon, a 270 chilometri.\nI piani dei vettori «no frills» Nelle ultime settimane c’è stata un’accelerazione. E i vettori si muovono cercando alleanze. Perché uno dei modi per tenere i prezzi giù è quello dei voli interlinea: si viaggia con una low cost dal punto A (il proprio scalo) al punto B (in genere in Irlanda, Norvegia o Islanda). Si prosegue con un altro vettore fino al punto C, che si trova negli Usa. Eurowings — il braccio «senza fronzoli» di Lufthansa — sta guardando a una possibile collaborazione con easyJet. Norwegian Air — terza low cost in Europa — è più avanti: grazie al suo centinaio di Boeing 737 Max da maggio intende volare da Cork (Irlanda) a New York e Boston. Per poi estendere le destinazioni nel 2017. Costo? «Tra poco più di un anno si volerà a partire da 60 euro a tratta», calcola l’amministratore delegato norvegese Bjørn Kjos. Ma anche altre compagnie guardano all’asse Europa-Usa/Canada, come Condor Airlines, Air Berlin, Air Transat, Air Canada Rouge, Westjet. Ryanair non sta a guardare: sono settimane che cerca di studiare un modo per inserirsi in un mercato che — secondo gli analisti — è il nuovo fronte di guadagno visto che ormai i cieli del Vecchio Continente sono saturi. L’azienda irlandese starebbe puntando a dividersi il viaggio. Un esempio? Dall’Italia a Londra si vola con Ryanair. Da Londra a New York con un’altra compagnia.\nL’esperienza a bordo Prezzi convenienti però comportano anche la «comodità» di una low cost: spazio per le gambe non enorme, voci aggiuntive che si pagano (come l’intrattenimento a bordo o la connessione Wi-Fi). E, come al solito, particolare attenzione al bagaglio: se è troppo grande bisognerà imbarcarlo in stiva. Con un costo ulteriore che supererà i 100-150 euro per tratta. L’unico «difetto», per gli italiani, è che dovranno comunque fare scalo per volare a poco prezzo in America del Nord. Almeno nel 2016-2017.", "labels": [], "id": 447}, {"words": "LIVORNO – Neppure lui, il fumettista Daniele Caluri, già matita satirica del Vernacoliere e disegnatore per Bonelli e Panini, avrebbe immaginato che la sua idea virtuale sarebbe diventata un successo anche nel mondo reale. Pochi giorni fa sul suo profilo Facebook, Daniele ha postato una foto del monumento a Ciano, ovvero quello che resta (il grande basamento-fortezza) del mausoleo fascista che sarebbe dovuto nascere sulle colline davanti al mare di Livorno e che poi, con il crollo del regime, è stato abbandonato ed è diventato negli anni di coppiette e purtroppo teatro di spaccio di droga, delitti e suicidi. Ma non era una foto ordinaria, quella di Caluri, perché grazie alle diavolerie della computer grafica e alla bravura della sua arte, il vignettista è riuscito a trasformare i resti del mausoleo nel mitico forziere di Zio Paperone. Con un effetto realtà straordinario.\nshadow carousel Livorno, il monumento fascistadiventa il forziere di Paperone Livorno, il monumento fascistadiventa il forziere di Paperone Livorno, il monumento fascistadiventa il forziere di Paperone Livorno, il monumento fascistadiventa il forziere di Paperone Livorno, il monumento fascistadiventa il forziere di Paperone Livorno, il monumento fascistadiventa il forziere di Paperone La base del monumento (costruita in onore di Costanzo Ciano , già gerarca e ministro fascista e padre di Galeazzo), infatti, ricorda sorprendentemente il forziere che il papero straricco usa anche come piscina tuffandosi nelle monete d’oro. Risultato: una raffica trionfale di giudizi superlativi e persino alcune petizioni lanciate sul web che in pochi giorni hanno superato dodicimila firme con un trend in continua crescita.\nL’idea ha varcato l’Oceano interessando la Disney che potrebbe dare il permesso a riverniciare l’ex emblema fascista. Lo conferma il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin. «Sì, ci sono dei contatti con la Disney – spiega il sindaco - L’idea? La sottoscrivo pienamente anche se inevitabilmente creerà qualche polemica. Ci avevo pensato anch’io da ragazzo a trasformare il monumento a Ciano nel forziere di Paperon de' Paperoni, ho raccontato l’episodio alcuni mesi fa su un gruppo Facebook. Con alcuni amici prendemmo le misure ma poi non se ne fece più di niente».\nIntanto Daniele Caluri pensa già al futuro. «Il primo scoglio, e forse quello insormontabile, è ottenere il permesso dalle autorità – spiega ai suoi fan -. Possiamo provarci in diversi modi. Per esempio firmando la petizione». Il monumento a Ciano, secondo il progetto originario, avrebbe dovuto essere costituito da un grande basamento (quello attualmente rimasto) e una statua di marmo, alta 12 metri, del gerarca. Il tutto sovrastato da un faro a forma di fascio littorio alto più di 50 metri. Dopo la fine del regime, il progetto fu cancellato. La statua di Ciano oggi si trova sull'Isola Santo Stefano, nell'arcipelago della Maddalena, in Sardegna.", "labels": [], "id": 457}, {"words": "Una scossa di terremoto è stata avvertita intorno alle 22,18 di sabato a Genova e nel ponente. La magnitudo registrata dall’Istituto Nazionale di geofisica è di 3.2. L’epicentro è stato individuato tra Masone e Ovada, nei pressi di Rossiglione , a una profondità di quasi 11 chilometri. Non si hanno notizie, al momento, di danni a persone o cose.\nLa notizia si è diffuso in primo luogo su Twitter dove in molti hanno segnalato la scossa che è stato percepita nel centro storico di Genova, a Rossiglione, ad Arenzano e nel Basso Piemonte (Ovada e Novi). Decine le telefonate che sono giunte ai centralini dei vigili del fuoco.", "labels": [], "id": 462}, {"words": "È morta all’alba Maria Grazia Capulli, volto del Tg2 nell’edizione delle 13 e di rubriche come «Salute», «Costume e Società». La giornalista, 55 anni, era malata da tempo ma aveva lavorato fino all’ultimo.\nSu Twitter il cordoglio del direttore del telegiornale di Raidue, Marcello Masi: «Ci ha lasciato Maria Grazia. Era intelligente e sensibile. Una grande amica che fino all’ultimo ha amato la vita». Il Tg2 la ricorderà in tutte le edizioni del telegiornale.\nshadow carousel Morta Maria Grazia Capulli, volto noto del Tg2 Morta Maria Grazia Capulli, volto noto del Tg2 Morta Maria Grazia Capulli, volto noto del Tg2 Morta Maria Grazia Capulli, volto noto del Tg2 Morta Maria Grazia Capulli, volto noto del Tg2 Morta Maria Grazia Capulli, volto noto del Tg2 La sua carriera giornalistica di Capulli, era iniziata, dopo un corso di giornalismo a Camerino, nella carta stampata: aveva infatti scritto per l’edizione marchigiana del «Messaggero» e per il «Corriere Adriatico». In Rai era entrata alla fine degli anni Ottanta. Ad assumerla fu nel 1996 Clemente Mimun, che le affidò la conduzione del Tg delle 13. Proprio Mimun le ha dedicato un tweet. «Ciao Maria Grazia rip»", "labels": [[336, 345, "Asymmetric usage of adjectives"]], "id": 467}]}